Stanotte, dal momento che come al solito ero un tantino insonne (alla facciazza del talidomide che bevo tutte le sere e che sarebbe nato come sonnifero) all'improvviso, mi si è chiarito tutto!!
Perchè sta frenesia di scrivere tutte stè puttanate?
Perchè rendere partecipi gli altri di alcune esperienze del passato e del presente, che magari a loro non gliene frega un emerito cazzo?
E poi, l'ILLUMINAZIONE!!!!!!!!!!!!
Vuoi mica vedere che questo è una sorta di una specie di testamento?
Il primo, o quasi, della serie on-line?
In ogni modo e tanto premesso, dopo una breve ma intensa consultazione con Giggino, ho deciso di adoperarmi e rendervi partecipi di alcuni episodi accaduti nel tempo, inerenti la SANITA’ in Italia, o perlomeno è così che la chiamano.
Vi anticipo, che posterò anche qualcosa inerente alla vera SANITA’, più avanti, così non vi scoraggiate.
Ogni riferimento a luoghi e persone è del tutto vero ma, per ovvi motivi, non userò i nomi e cognomi, primo perché non ho voglia di intraprendere una causa civile che sono due palle, poi perché tanto sono convinta che non serva a niente.
Allora, inizierò togliendomi il primo sassolino dalla scarpa, raccontando cosa è successo nel reparto di geriatria di un certo ospedale in un certo anno ad una certa persona….
La mia cara mammina (si fa per dire, perché era oltre i 100 kg), era ricoverata in reparto, tanto per cambiare.
Io, da brava figliuola, la stavo “assistendo” amorevolmente. Era ancora in grado di camminare e di sparare puttanate, quindi saranno stati circa 15 anni fa.
Era tarda mattinata, quando all’improvviso dal corridoio giunse una voce che diceva: “AIUTO, MORO, MORO……DOTOR EL ME AIUTA, MORO, MORO!!!!” (traduzione per i non-padani- AIUTO MUOIO, MUOIO…..DOTTORE MI AIUTI, MUOIO, MUOIO!!!!”)
Lo spavento, mi portò a precipitarmi, insieme ad un tot di gente, in corridoio giusto in tempo per vedere un’infermiera molto giovane e molto “in carne”, avviarsi a passo di marcia verso una delle tante camerate, dove si trovavano e aimè, si trovano ancora, circa sei letti.
L’infermiera in carne, aveva una faccia ed un ceffo, che non promettevano niente di buono!
Infatti, sentii che gridava alla signora “INSOMMA, EL DOTOR L’E’ SA’ VEGNUO, LA SE META CHIETA CHE NO LA GA’ NIENTE” (trad. “Insomma, si tranquillizzi, il dottore l’ha già visitata ed ha statuito che lei non ha nulla!!!!).
E anche se la signora continuava ad urlare, “AIUTO, MORO, MORO, MORO…”, dopo l’intervento dell’infermiera in carne, mi sentii rincuorata, e me ne ritornai in camera della mammina, per cercare di farmi un piattino di cazzi miei (nà volta tanto).
Dopo una mezz’oretta circa, mi recai con la mammina agli ascensori perché era giunto il momento di tornarmene a casa. Passando davanti alla camera della SIGNORA, fui nuovamente richiamata dalle sue grida, anche se a dire il vero, cominciava ad avere un po’ meno potenza vocale.
E ci si presentò davanti codesta, indimenticabile scena: (se chiudo gli occhi la vedo ancora) una bella SIGNORA, capelli scuri raccolti in uno chignon giaceva seduta a letto, evidentemente impossibilitata alla deambulazione, nonostante l’apparenza davvero giovanile. Il campanello di chiamata per le richieste di soccorso, era stato spostato dal suo letto ad una distanza tale che ella non potesse arrivarci. Allora mi ricordo che chiesi alle vicine di letto, una per parte lei era in mezzo, se lo avessero fatto di proposito perché continuava a chiamare, salvo accorgermi quasi subito che stavo parlando, probabilmente, con due alzheimer, che mi stavano guardando sorridendo beate ed un tantino assenti, per non dire del tutto rincoglionite.
La mia mammina, che era una gran signora, disse. “Bhè, me ne frego, mi el campanel lo sono stesso!” (Non mi interessa, io suono il campanello e chiamo aiuto).
E così fece e ci allontanammo di corsa (si fa per dire) lasciando la SIGNORA alle cure mediche specialistiche.
Fine della prima parte della storia.
Quella sera, tornai dalla mammina.
Stava discretamente ma mi raccontò, però, di un episodio che l’aveva turbata nel tardo pomeriggio, quando aveva accompagnato mio papà che era andoto a trovarla, agli ascensori.
All’andata, dal corridoio, aveva indicato a mio papà, la sistemazione di una signora nel letto, che dormiva come era solita fare lei, con le mani aggrappate alle sbarre laterali del letto. Lei, anche se non aveva bisogno delle sbarre laterali, le teneva alzate per paura di cadere, essendo abituata a dormire in un letto matrimoniale. E, come l’altra paziente, soleva dormire su un fianco, con le mani aggrappate alle stesse.
Al ritorno, aveva visto un gran casino intorno alla camera ed aveva visto che gli infermieri ed i dottori stavano adoperandosi nel tentativo di staccare le mani della signora dalle sbarre, signora che evidentemente, era già STENCA da un tot di tempo, visto che era già intervenuto il così detto “rigor mortis” (Subito dopo la morte i muscoli del corpo sono flaccidi, ma dopo un periodo di circa 1-3 ore iniziano a contrarsi e ad irrigidirsi, rimanendo in quello stato).
E la mammina, comprensibilmente, era rimasta un tantino scossa dalla scena.
Fu mentre me la stava raccontando che le dissi “Cazzo, ma non sarà mica stata la SIGNORA che urlava stamattina, vero????”.
Oddio, mi ricordo che uscimmo di corsa e insieme dalla camera e che ci recammo in quella dove avevamo soccorso la mattina la SIGNORA, e quello che trovammo fu un letto vuoto, rifatto, in attesa di una nuova paziente.
La mattina dopo, non riuscii proprio a trattenermi e dissi all’infermiera in carne, giovane, stronza e con una gran faccia di culo “Certo che la SIGNORA che urlava ieri, è stata proprio di parola!”
RISPOSTA dell'infermiera in carne: “HA AVUTO UN TRACOLLO IMPROVVISO”
“HA AVUTO UN TRACOLLO IMPROVVISO”
“HA AVUTO UN TRACOLLO IMPROVVISO”
“HA AVUTO UN TRACOLLO IMPROVVISO”
“HA AVUTO UN TRACOLLO IMPROVVISO”
Vi rendete conto?
Aveva urlato "MORO, MORO, MORO" per ore, le avevano impedito fisicamente di chiamare aiuto allontanandole il campanello all’uopo installato, e l’infermiera in carne mi disse che aveva avuto “UN TRACOLLO IMPROVVISO”!!!!!!!!!!!!!
Un TRACOLLO IMPROVVISO, stò par de balle!!!!!
Mi consola e mi consolò solo una cosa: la certezza che i parenti, visto che non erano presenti e manco so e saprò mai se esistessero, non verranno a conoscenza delle vere modalità di accadimento del "TRACOLLO IMPROVVISO" della loro cara congiunta!
Amen
BUONE FESTE
5 anni fa
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