TRADUTTORE

BENVENUTO

Chievo , Dicembre 2007
Ciao, benvenuto nel mio blog!
Mi chiamo Annamaria, ho 49 anni (purtroppo) di professione architetto, sono un tantino "fuori" di testa e stò lottando con tutte le mie forze contro uno stronzissimo cancro del sangue, che mi vorrebbe eliminare!
Non ti spaventare, il cancro non è contagioso, ed io voglio dimostrare che si può vivere a 360 gradi, anche con un cancro, o perlomeno provarci!
E senza lagnarsi e farsi compatire (se non quel tanto che basta per ottenere delle cose che altrimenti ci sarebbero negate...insomma, già che ci siamo perchè non approffittarne?)
E come disse Freddie "[...] ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere."(Ultima intervista di Freddie Mercury, 1991).
Amen

Informazioni personali

La mia foto
Vivo a Chievo, (VR) e sono felicemente sposata da 17 anni con Giggino. Niente figli ma abbiamo tre gatti, che comunque non mi chiamano "mamma" (i figli son figli ed i gatti son gatti! Mica sono scema!). Ho anche UN MIELOMA sviluppatosi a causa della GAMMOPATIA MONOCLONALE! Lo scopo del mio blog, è quello di INFORMARE sulle cure e dimostrare che anche con un CANCRO si può vivere in maniera decorosa!! Cerco di vedere il lato "ironico" della situazione anche se, in effetti, a volte risulta un tantino difficile.... Meglio "riderci sopra" che frignare dalla mattina alla sera! Tanto, cosa cambierebbe? Che Giggino si trovebbe un'altra...ancor prima di restare vedovo! e non è proprio il caso.. anche se, a dire il vero, gli ho già proposto un paio di donzelle!
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ACQUARELLO

ACQUARELLO

martedì 29 gennaio 2008

LA SUORA DALLA GAMBA DE ORO

C'era una volta, in un convento, una suora badessa cattiva, ma così cattiva che stava a tutti sulle palle. E poi era tirchia ma così tirchia che era riuscita a mettere da parte un consistente gruzzoletto.
Un bel giorno, uscita dal convento, mentre attraversava la strada, venne investita da una carrozza di passaggio. Non morì, però a seguito delle gravi ferite riportate, dovette subire l'amputazione della gamba destra!
E siccome era piena di soldi, decise di farsi fare una "gamba de oro".
Passarono gli anni e lei rimase sempre una stronza, ma così stronza che quando, finalmente venne il giorno del trapasso, nessuna suora del convento la pianse.
Comunque venne organizzato un bel funerale e la salma fu posizionata sottoterra nel cimitero del paese.
La notte dopo il funerale, complice l'oscurità e la luna calante, ignoti lestofanti si introdussero furtivamente nel cimitero e, dopo avere scavato e riesumato la cassa di legno con il cadavere della badessa, e schiodato il coperchio, l'aprirono e si impossessarono della "gamba de oro".
La storia finisce qui.
Ma da quella notte, tutte le notti, dopo una certa ora, se ci reca nel piccolo cimitero, si sente in lontananza una voce straziante che grida: "Voi la me gamba de oro, voi la me gamba de oro!".
PS: storia raccontata da mio padre, quando ero una bambina. Preferibilmente al buio o di sera tardi.
Questo spiega, in parte, alcune cose su di me.
Amen

NON FA UNA PIEGA

Ieri sono stata in ospedale per il controllo mensile.
Quando sono lì, mi rendo conto di essere solo un numero.
Che, in fondo (ma nenache poi tanto, in fondo) ai medici della malattia della sottoscritta non frega un emerito c...o.
Che ci sono tantissime persone malate, e molte, purtroppo, sono molto più giovani di me.
E se sono incazzata io, mi domando quanto lo debbano essere loro.
Ieri però, perlomeno, non si sono dimenticati di me.
L'altra volta, infatti, verso le ore 14, visto che nessuno mi chiamava, mi sono decisa a romprere le scatole (di solito faccio di tutto per evitare) ad un'infermiera, chiedendo: "mi scusi, ma non è che si sono dimenticati di me?".
Risposta "Ma cosa dice signora, è che c'è tanta gente, ma scusi, lei come si chiama?"
"Ma guardi che prima l'abbiamo cercata dappertutto (?) (mi ero assentata dieci secondi per andare al bagno, di fronte alla camera, nel corridoio).
E la dottoressa allora, quando mi ha ricevuto per la visita mi ha detto, spiazzandomi del tutto: "Sà, pensavamo si fosse sentita male e fosse andata a casa!".
Certo, non fa una piega.
Sei all'ospedale, ti senti male, così vai a casa!
Povera Italia, poveri noi, povera me!

PS: dimenticavo, questa volta ho resistito, e pipì l'ho fatta a casa, anche se mi scappava molto!
Amen

venerdì 25 gennaio 2008

COSI' PARLO' ANDREOLI

Lo psichiatra Vittorino Andreoli ha aperto, oggi, la prima giornata del Meeting “L’arte di accompagnare all’incontro con la morte”, organizzato dai guanelliani a Roma, nella Basilica di San Giuseppe a Trionfale (fino a domani). Quello della morte è un “tema sacro”, ha detto Andreoli. E “la sacralità è una dimensione dell’esistenza umana, una categoria della mente che cerca di dare risposte al mistero. E la nostra cultura ha bisogno di sacralità”. Il “carisma dell’opera di don Guanella di accompagnare i morenti al ‘transito’ della morte è una risposta al mistero della morte”. La nostra società, però – ha continuato lo psichiatra – ha “espulso l’idea della morte e perfino l’esperienza della morte”. “L’uomo del tempo presente dimentica il passato, come se non servisse ad una società troppo accelerata, e non comprende il futuro, perché tutto avviene in tempo reale, nell’attimo immediato”. Così, “non c’è tempo per pensare alla morte, per prepararsi a morire, non c’è tempo da dedicare a chi muore. Si muore soli, perché si vive soli. La morte naturale non c’è più. Ci sono, invece, tante morti-spettacolo”, ha continuato Andreoli. Nella nostra società, “non c’è più ‘la’ morte, ci sono morti al plurale, tanti morti-spettacolo”, ha affermato Vittorino Andreoli, al meeting organizzato dai guanelliani a Roma. La morte viene “estetizzata”, “ci sono molte rappresentazioni di morte, nei film, in Tv, nei videogiochi”. “C’è una categoria di videogiochi denominata ‘Killers’: si accumulano punti ‘uccidendo’ sagome umane. Il più bravo è chi ha ucciso di più virtualmente”. E così “i ragazzi imparano a considerare la morte dell’altro come divertente, oppure, interpretano la morte come un atto eroico”. Ma, anche gli adulti non hanno un rapporto sano con la morte”, ha continuato Andreoli. Nella nostra cultura, “la morte è considerata una malattia. Il morente è un malato”. Non vogliamo morire. “Chi ha successo, non vuole perderlo, chi non ce l’ha, vuole conquistarlo. La morte è un ostacolo al potere”. Invece, “la malattia del potere che devasta la nostra società può essere curata solo attraverso una educazione alla morte”. Dobbiamo “imparare a morire – ha detto Andreoli – e conoscere i bisogni del morente per arrivare preparati all’incontro con la morte, che arriva, perché siamo mortali”.

mercoledì 23 gennaio 2008

DALL'ARCHIVIO DI SETTEMBRE 2007

Oggetto: ultime dal letto di una moribonda logorroica ed incazzata


Cari amici, io vi scrivo questa mail, ma non siete obbligati a leggerla.
Per me, logorroica di natura, è come una valvola di sfogo, anche perchè l'ultima bolletta del telefonino è stata di Euro 900,00 (diconsi euro novecento/00) e ci mancava poco che mi venisse un attacco di cuore, tanto per completare l'opera. Essendo molto sensibile al costo del denaro ed essendo anche un pò pitocca di mio, la notizia mi ha fatto piangere per un paio di ore.
Giggino, la buon'anima di mio marito, poteva risparmiarmi tale terribile notizia, ma non pensava che avrei avuto una simile reazione.
Invece vi assicuro che avere un cancro all'osso sacro, fa venire un sacco di strane reazioni.
Ieri mattina, ad esempio, ho pianto un'altro paio di ore solo perchè Giggino mi ha chiesto "dove hai messo (sono da due mesi praticamente bloccata a letto) il libretto degli assegni?"
Tanto premesso, (come dice sempre mastino musolla, almeno dieci volte nella stessa perizia), stanotte ho visto passare le ore molto lentamente ed alle 5,30 ho pregato Giggino di andare a dormire al piano di sopra, dopo avere ovviamente aperto gli occhi.
Sono un pò preoccupata per lo stato catatonico di mio marito. Avevo anche pensato che, per renderlo un pò più dinamico, potrei mettergli di nascosto nella pastasciutta, un paio di pastigliette di cortisone, tanto per vedere se esce dal coma. Non è la sua reazione alla mia malattia, è sempre stato così "calmo" tanto che alle superiori era soprannominato "el calma". E visto che io sono tutt'altro che calma, penso che in fondo facciamo una bella coppia.
Io bevo le gocce calmanti per dormire e lui dorme,
io bevo la tisana lassativa, e lui va in bagno.
Questa è la vera comunione di due anime!
Il mio letto misura due metri di larghezza per 1,90 di lunghezza, èd è suddiviso attualmente in varie zone.
Sul lato estremo a destra, dorme Giggino. Sul lato estremo a sinistra, veglio io.
In mezzo, ma ai piedi del letto, dorme solo e rigorosamente su un determinato cuscino (la stronzetta guarda se c'è il cuscino altrimenti non sale sul letto) la mia gatta Karma Kicca. Così a volte, allungo un piede e la accarezzo. E' un pò perplessa per il fatto che una volta mi vedeva solo alla sera ed adesso sono a casa tutto il giorno, ma penso che in fondo sia contenta.
Poi nel letto c'è la zona relax, con la raccolta dei più deficienti giornali di gossip che io abbia mai visto. Siccome devo distrarmi, mi è concesso leggere oggi, visto, chi, diva ecc. ecc.
E' molto interessante apprendere che il marito di Maurizio Costanzo, Maria de filippi, ha arricchito il vocabolario della lingua italiana, con una parola che passerà alla storia "TRONISTA". Ecco un'altra laurea in legge, buttata nel cesso.
In effetti, leggere tutte queste stronzate all'inizio è un pò terapeutico, ma se appena appena una persona ha ancora un cervello che funziona, girano le eliche a buso. E non vorrei mi girassero di più di quello che mi girano..
Poi c'è la zona pennarelli e cartoncini, perchè mi è concesso disegnare, ma come dice giggino, dovrei mettere sempre i tappi ai pennarelli, per evitare di macchiare il copriletto, e questa notizia mi ha fatto piangere per un'altro paio d'ore. Perchè è più forte di me, non riesco proprio a mettere i tappi a tutti i pennarelli. Me ne manca sempre qualcuno (come i calzini di luigi, che secondo me vengono risucchiati dalla lavatrice),
Poi c'è la zona computer, dalla quale stò scrivendo.
Vicino al mio posto letto, c'era un comodino. Adesso è diventato un vero e proprio casino. E chi conosce il mio abituale disordine, può farsene facilmente un'idea.
Sicuramente, qualche giorno, nel tentativo di trovare qualcosa che non trovo al suo interno, cadrò per terra, tanto che stavo pensando preventivamente, di mettere un materassino tipo spiaggia, per attutire il colpo.
Poi c'è una specie di scrivania, con tutti i miei colori e le cose necessarie ad una donna per non sentirsi totalmente un cesso (ed in questo periodo risulta piuttosto difficile), spazzole, piastra, specchio, trucchi.
In un angolo c'è anche un mazzo di fiori. A parte che, in effetti, è un pò prematuro, giggino ed io, all'unisono stamattina, abbiamo deciso che ristagna nell'aria quella sorta di profumo/odore che fa tanto cimitero. E non mi sembra ancora il caso.
Niente TV, non la voglio vedere, ho un rigetto da televisione.
E mi sono fatta appendere, attorno al letto, una serie di disegni che mi ricordano tempi migliori.
Ho concluso il periodo "repulisti" che mi ha tenuta occupata per un bel pò di tempo.
Ho vivisezionato , con l'aiuto della mia povera cognata Nicoletta, tutto il guardaroba regalando e buttando un sacco di cose.
In particolare mi sono accanita sulle infradito, responsabili di avermi fatto scivolare ( da lì è iniziato il mal di schiena).
Poi, mio malgrado, mi sono separata definitivamente, da scarpe con tacchi a spillo, con zeppe altissime, che sicuramente non potrò mai più mettere.
Ed ho regalato a mia cognata, anche vestiti a cui tenevo molto, ma che sicuramente non metterò nei prossimi lunghi schifosi mesi di terapie, così se li godrà lei, al posto mio. L'anno prossimo, se ci sarò ancora, ne comprerò di nuovi.
Poi c'è la mia superparrucca, pronta per quando non avrò più capelli in testa. Stesso colore, stesso taglio, euro 1.700. Ho pianto un'altro paio di ore.
Poi ci sono io.
Mi guardo allo specchio e mi dico "ma di chi cazzo è sto faccione gonfio come un pallone? (effetto faccia di luna-bombardamento di cortisone), così piango un'altro paio di ore.
Praticamente adesso ho:
1) faccione gonfio;
2) solito davanzale gonfio;
3) coglioni molto molto gonfi.

Volevo solo farvi capire che non sono normale in questo periodo, le mie reazioni agli stimoli esterni sono dilatate, ed adesso mi farò un altro piantino di un paio d'ore, così per compatirmi un pò.
Poi ci sono invece i momenti che sono sull'esaltato incazzato, che sono i miei preferiti.
Quando sono incazzata sono più "figa", mi piaccio di più, tiro fuori i coglioni cubici ecc. ecc.
Spero che stamattina arrivi presto la fase incazzatura.

mercoledì 16 gennaio 2008

QUEL CHE RIMANE

Più volte, mi sono chiesta, cosa vorrei fare delle mie spoglie mortali, quando, l'inevitabile e tanto temuto trapasso, si presenterà . E si presenterà, da qualche ora, "no ghe nè banane!". Vi avverto che questo post fa un pò schifetto, pertanto le frignappole delicate di stomaco, è meglio che si dedichino ad altre, più solari, letture. Dunque, ho studiato a fondo la materia. Finire sigillata all'interno di una cassa di zinco, a sua volta all'interno di una massiccia cassa di legno, a sua volta all'interno di un loculo, mi fà un pò schifo. Perchè secondo me, inizia, dopo il processo di gonfiamento del cadavere a causa dei gas della putrefazione, una specie di processo di mummificazione. E a me di diventare una mummia incartapecorita, proprio non mi garba. Che le ho viste, le mummie, in Egitto e fanno senso. Per non parlare dell'odore che si disperderebbe per lungo tempo nell'aria, mischiato a quello dei fiori portati, forse, dai parenti. Essere sepolta sotto terra, sarebbe interessante, se non ti mettessero sempre in una cassa di legno. E tu che credi di riposare in pace, vieni riesumata dopo dieci anni massimo, perchè devi lasciare il tuo posto a qualcun'altro. E se sei tra i fortunati, sono rimaste solo le ossa, i collant o la dentiera (come mia zia Emma) e se invece sei tra gli sfigati, è rimasta ancora della carne. E allora i parenti hanno due opzioni. O farti cremare o risotterrarti, alle intemperie, senza lapide sopra, per altri 5 anni, nella speranza che, finalmente, ti disfi.
Altro che, riposa in pace!
Poi ci si potrebbe fare cremare. Che non ho ancora capito perchè non si dica incenerire, visto che, a causa dell'altissimo calore, si diventa cenere e non crema!
Il vantaggio sarebbe che, a parte l'inevitabile puzzo di carne bruciata durante l'operazione, dopo si diventa un bel mucchietto inodore di polvere, collocata in un'urna all'uopo costruita. E, volendo, si può essere collocati sulla mensola del camino in soggiorno o nella vetrinetta, in modo da vegliare e scassare a iosa i cabasisi ai parenti anche dopo morta.
Mentre il resto, passato per un camino, ora è nel vento......
Per me la cosa più new-age sarebbe essere sepolti nell'orto, ovviamente per chi ce l'ha, o nel giardino, e diventare concime per i gerani e le zucchine. Un tutt'uno con la madre terra, le radici ed i lombrichi. Un ricircolo di sostanze chimiche. Ma il regolamento di Polizia Municipale, al momento, lo vieta.
E allora, avrei deciso, dopo tanto pensare, che, dopo il trapasso, vorrei essere disossata.
Le ossa, tutte belle bianche e pulite in una cassetta e poi in un loculo, per sempre.
Le carni, ridotte in un mucchietto di cenere e disperse sul monte Cucco.
Il problema, per i parenti, è trovare un macellaio un pò fuori di testa che faccia, la disossazione. Ma questi, non sono problemi che mi riguardano.
Sulla lapide, una semplice scritta "Lascia dietro di se, un silenzio di tomba".
E solo chi mi conosce di persona, può sapere quanta verità si cela in tale frase.
Amen

Sul cancello in ferro del cimitero, la scritta "Le ore dell'ozio".
Che rende bene l'idea, dopo tanto tribolare, che è finalmente giunta l'ora di oziare,
senza doverne rendere conto a nessuno.

sabato 12 gennaio 2008

IL CANCRO MI HA RESA.....

Non sono, purtroppo, una di quelle meravigliose, dolci, serene, fragili creature, che hanno saputo cogliere da un'esperienza così schifosa come quella di "avere un cancro", il lato spirituale e sono "cresciute" dentro.
A me, il cancro mi ha reso solo più stronza... e mooolto più incazzata.
Con tutti. Con quelli che non ce l'hanno e con quelli che ce l'hanno più piccolo del mio.
Con quelli vecchi che non ce l'hanno mai avuto e con quelli che "per merito della malattia, si sono riavvicinati a Dio".
Che, in fondo, è anche troppo comodo riscoprirsi religiosi e devoti solo quando si prospetta all'orizzonte l'inevitabile traumatico trapasso.
Capisco il bisogno di "attaccarsi" a qualcosa ed, in fondo, io li invidio.
Invidio quelli che credono che, avendo un bel cancro, si possa accedere direttamente al paradiso, espiando tutte le colpe passate che vengono, in un certo senso, condonate.
Io, purtroppo, al paradiso non ci credevo prima e non ci credo adesso.
Se uno è uno stronzo prima, dopo resta "uno stronzo con il cancro".
Cosa mi ha insegnato il cancro, oltre a dire una nuova serie di parolacce ogni volta che cerco di alzarmi e mi fa male la schiena o cerco di chinarmi e non ci riesco?
Oltre a dovere sottostare alle prescrizioni dei medici senza potere nulla obbiettare?
Oltre a pensare di avere una metastasi al cervello ogni volta che mi dimentico qualcosa?
Oltre a pensare con orrore a come si debbano sentire i genitori di bambini che hanno un cancro?
Che cosa ho tratto da questa esperienza, non ancora, ovviamente, conclusa?
Forse, che siamo solo di passaggio, che siamo solo un numero, che bisogna cogliere l'attimo fuggente, che ogni lasciata è persa, che quella volta là potevo agire diversamente, che invece di stare a casa a farmi seghe mentali potevo andare a farmi dei bei viaggi ecc. ecc..
Ma, purtoppo, non si può tornare indietro e forse rifarei anche le stesse cose.
Una cosa, fortunatamente, l'ho imparata, e non è mica da tutti: espletare i bisogni fisiologici nella padella davanti a sei persone!
Un'esperienza che ti eleva spiritualmente, e ti fa ringraziare anche il servizio sanitario nazionale, per avere messo a disposizione dei malati, quelle belle camerate da sei letti, che ci si sente tutti più vicini, più uniti, come fratelli!
E, soprattutto, non ci si sente soli.... nel momento del bisogno!
Amen

lunedì 7 gennaio 2008

FINALMENTE LE FESTE SONO FINITE

Adesso, una volta disfatto l'albero e liberati i babbi natale nani che si arrampicano col culo all'aria su per le facciate dei condomini, finalmente, possiamo rilassarci.
Basta auguri e sorrisi da paresi a tutti quelli che si incontra, basta pranzi ipercalorici e basta regali.
Che sono sempre un problema. Perchè ormai abbiamo tutti, quasi tutto. Si potrebbe regalare il pagamento della bolletta della luce o del gas, che sarebbe senz'altro più utile di tutte le stronzate che abbiamo comprato. Perlomeno che ho comperato io.
Gli auguri di un "buon anno", sono sempre bene accetti.
Però, diciamocelo, cosa può cambiare dal 31 dicembre al primo gennaio? Niente. Se uno era sfigato il 31 dicembre resta sfigato anche il giorno dopo. Anche se è un altro anno. E bisestile.
Amen

giovedì 3 gennaio 2008

STO' SCLERANDO

Mi viene da ridere quando qualcuno dice "sai, sono tre giorni che stò chiuso in casa perchè ho l'influenza e non ne posso più!".
IO, sono "cinquemesieemezzochesonoincamera" a guardare il soffitto con qualche variante nel soggiorno e nel resto della casa. Ne ho le palle assolutamente PIENE.
Non bastano certo pochi giri con la lingua di fuori per la fatica, in qualche centro commerciale con riscaldamento e panchine, per risollevarmi il morale. O i giri mensili in ambulanza fino al policlinico.
Pertanto ho deciso: per non sclerare, la prossima settimana, proverò ad andare in ufficio, magari stendendomi ogni tanto a terra sul pavimento. Ma devo vedere gente, devo vedere il mondo.
Lo so che di questo mio personale problema non frega niente a nessuno, ma d'altronde questo è o non è il mio blog?
Saluti ai nipoti che mi seguono con affetto......
Un dolce ricordo alla ILA, che ci ha recentemente lasciato, e che è stata un cane dolce, fedele e goloso di croste di formaggio grana. Era il cane di mia nipote Baby ma aveva fatto molta compagnia anche al mio fratellino, che più volte l'aveva accarezzata, baciata, toccata, e portata a passeggio.
Spero che ora siano ancora insieme, che scorrazzano sopra le nuvole!

TORRE DEL LAGO

TORRE DEL LAGO

RITROVO TRA EX COMPAGNI DI LICEO

RITROVO TRA EX COMPAGNI DI LICEO
per i 50 anni di Flavio ed Annalisa...

Con Diana e Oscar

Con Diana e Oscar
splendidi figli di Gianni e Camilla...

CI SONO ANCORA

CI SONO ANCORA
con la collana in vetro di Murano ed argento, regalo dei colleghi..

LA MIA SCINTIGRAFIA DEL 09/08/2007.

LA MIA SCINTIGRAFIA DEL 09/08/2007.
Come potete vedere, quello indicato con la freccia è ALIEN (il mio buco sul sacro, PLASMOCITOMA S1-S3: è quello nero)

IO e....boh! non so chi sia...

IO e....boh!  non so chi sia...

Maggiolino nel piatto marocchino

Maggiolino nel piatto marocchino

Maggiolino non ci stà più

Maggiolino non ci stà più
nel piatto Marocchino!

ALCUNI MIEI DISEGNI NEL TEMPO

ALCUNI MIEI DISEGNI NEL TEMPO
Ciro Crillo

LA NICO COL GATTO

LA NICO COL GATTO

AUTORITRATTO CON BOTTICINO

AUTORITRATTO CON BOTTICINO

AUTORITRATTO DURANTE LA TERAPIA

AUTORITRATTO DURANTE LA TERAPIA
Ero un tantino incazzata. Si vede?

AUTORITRATTO DOPO LA RADIO ED IL DESAMETASONE

AUTORITRATTO DOPO LA RADIO ED IL DESAMETASONE
Si vede che sono un tantino sollevata

Carlotta....

Carlotta....
la micia di Arianna e Roby...

Coco

Coco

Per Mara....

Per Mara....

Maggiolino 2008

Maggiolino  2008
Ottobre

IN PRINCIPIO, QUANDO ERO MOLTO TRISTE

IN PRINCIPIO, QUANDO ERO MOLTO TRISTE

PENNARELLI E MATITE

PENNARELLI E MATITE

Particolare del 99

Particolare del 99

GATTI MISTI 2008

GATTI MISTI 2008

GATTO ROSSO

GATTO ROSSO

GATTO ROSSO

GATTO ROSSO
l'ho regalato a Loretta e Michele, l'ho disegnato adesso, di notte, con i pennarelli

GATTO DI NOVEMBRE

GATTO DI NOVEMBRE

ACQUARELLO

ACQUARELLO

TANTI GATTI

TANTI GATTI

ACQUARELLO

ACQUARELLO

ACQUARELLO

ACQUARELLO

PASTELLI

PASTELLI

ACQUARELLO E MATITE

ACQUARELLO E MATITE

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

A CHINA

A CHINA

Giggino stravaccato sul sofà

Giggino stravaccato sul sofà

Per le marmellate di Giggino (per le etichette dei vasetti)

Per le marmellate di Giggino (per le etichette dei vasetti)
Natale 2007. Traspare dallo sguardo dei micetti, la serenità dello spirito che si avvicina con devozione alle sante festività!!!! diodellamadonna, sembrano due iene! Vedi il subconscio..

acquarello

acquarello

Senza titolo

Senza titolo

Pennarelli e matite

Pennarelli e matite

Tempera su legno

Tempera su legno

Olio su tela

Olio su tela
A Giggino piace, mentre a mè fa schifo, perchè con i colori ad olio, sono proprio negata....

Particolare

Particolare
luna

Giggino

Giggino

Acquarello

Acquarello
Botticino

Particolare

Particolare
Pastrocchi con i pennarelli e le matite

Particolare

Particolare
Tempera su asse di legno

MADONNA

MADONNA
E' stato un esercizio di stile. Non è il mio genere...era per provare se sono capace di disegnare

Il nostro letto a Montereggio

Il nostro letto a Montereggio
Dipinto dalla stessa scrivete nel lontano 1993

BARBARA

BARBARA
la nipote, la figlia di mio fratello Sergio...quella che ha tre gatti, due cani, quattro cincillà..quella che ha una "passione" per gli animali...

GIGGINO

GIGGINO
il mio amore con la cravatta e la camicia che gli ho regalato io, con i suoi soldi!

LA NICO

LA NICO
quella gnocca di mia cognata

COMPLEANNA

COMPLEANNA
Il taglio della torta...(da sinistra) Mara, Loretta, io che frigno, Massimino e Silvietta (Citrato n. 2)

DOMENICA 26 OTTOBRE 2008

DOMENICA 26 OTTOBRE 2008
a passeggio a Peschiera

MAGGIOLINO

MAGGIOLINO
stonzettino

Occhi gialli

Occhi gialli
karma Chicca, madre/moglie di Cicciolinus, madre di Maggiolino...

Cicciolinus

Cicciolinus

maggiolino in semi-coma

maggiolino in semi-coma

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino
Il più bello della Via Perloso, nò balle!

2005

2005

2006

2006

Luglio 2008: a 4 anni di distanza dall'esordio della malattia

Luglio 2008: a 4 anni di distanza dall'esordio della malattia
Ad un anno esatto da quando mi si è bucato l'osso sacro! Il cimitero può attendere! Coraggio, tumorati di tutto il mondo, mettiamogliela in quel posto! Mieloma, ti conosco, ti vedo, ti stronco!!!!!!!! Bastardo vedremo chi la vince!

19 luglio 2008

19 luglio 2008
Anniversario di quando mi sono seduta sulla sedia e mi si è rotto l'osso sacro! per festeggiare cena a Vernazza

Gruppo di amici a Vernazza

Gruppo di amici a Vernazza

Coppia al mare

Coppia al mare
Giggino, il sant'uomo di mio marito ed io

Là nella valle c'è Montereggio http://www.montereggio.it/

Là nella valle c'è Montereggio http://www.montereggio.it/
siamo in Lunigiana, nel paese dei librai, paese natio di Giggino

Montereggio

Montereggio
la chiesa sconsacrata

Montereggio

Montereggio

19 Luglio 2008: Montereggio by night

19 Luglio 2008: Montereggio by night

Crì ed io a Montereggio

Crì ed io a Montereggio
13 luglio 2008

Mary alla finestra

Mary alla finestra
A Montereggio

ROBERTO E FIORELLA

ROBERTO E FIORELLA
coppia al bar in quel di Montereggio

Sono andati avanti.......

Sono andati avanti.......
Mauro, Rambo ed Ila

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