Ci sono dei ricordi provenienti dalla mia lontana infanzia, che non sono mai riuscita e, aimè, mai riuscirò, a focalizzare completamente.
Siccome (lo so, non è bello iniziare una frase con siccome, ed è proprio per questo che inizio così)l'unica persona in grado di ragguagliarmi in tal senso, era mio nonno Angelo, passato a miglior vita una trentina di anni orsono, temo che tali ricordi, resteranno per sempre dei quesiti irrisolti.
Ed in un certo senso è proprio questo il bello.
Che le mortadelle (nel veronese le mortadelle sono le salcicce) non nascessero sugli alberi, contrariamente a quanto pensassi, lo appresi molto tempo fa.
Però, sono certa di essere andata, un pomeriggio, con nonno Angelo, in riva all'Adige, dove c'era una specie di foresta di alberi tipo pioppi ed arbusti vari.
E tra tali variegate specie vegetali, c'era una sorta di alberello, sarà stato alto un paio di metri, con i rami che partivano dabbasso, e con appese ad i rami delle mortadelle.
Anche se ero molto piccola, la cosa mi parve piuttosto strana, a riprova che già da allora non ero del tutto scema.
Fatto sta, che il nonno Angelo, raccolse le mortadelle e le portò a casa "per darle da mangiare ai conigli".
Vi faccio notare, per chi non lo sapesse, che notoriamente i conigli sono erbivori e dubito siano ghiotti di mortadelle.
Infatti, (lo so, non è bello iniziare una frase con infatti, ed è proprio per questo che inizio così), il primo grande dubbio che mi è sorto nella testolina, è stato questo:" Ma i conigli non mangiano la carne!".
Più avanti con gli anni, si è aggiunta la consapevolezza che non esistono alberi che producono mortadelle.
Ed allora (troppo tardi per chiedere spiegazioni al nonno Angelo), cosa ho visto in riva all'Adige?
Cos'erano quelle salcicce appese ai rami?
Poteva esistere qualche deficiente che avesse buttato delle mortadelle?
E se sì, se veramente qualcuno le avesse buttate (cosa assai improbabile) perchè nonno Angelo le aveva raccolte e le aveva portate ai conigli, che sicuramente non potevano appezzare?
Che si trattasse di un sogno?
Eppure mi sembrava e mi sembra tuttora, così reale!
E' bello però fantasticare su una cosa del passato remoto, sapendo di non cavare un ragno dal buco, chiudere gli occhi e rivedere il nonno Angelo, con la maglia di lana bordeaux e la carriola, insieme alla nipotina a spasso sulle rive dell'Adige, a caccia di alberi con le mortadelle.
BUONE FESTE
5 anni fa
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