Che si trattasse di un vero e proprio disturbo, in effetti, l’ho appreso molto più tardi della data di origine dello stesso.
Proprio come per il Mieloma.
Ed, in effetti, mentre il Mieloma mi ha cagionato un “buco” nell’osso sacro, il disturbo compulsivo da shopping, mi ha cagionato e, sicuramente mi sta ancora cagionando (non servono particolari esami, basta un semplice collegamento on-line con la Popolare) un “buco” nel conto corrente.
Diciamo che, oltre al buco nell’osso sacro, mi ritrovo pertanto anche con le “mani bucate”.
Insomma, per farla breve, sono tutta un buco. Sono un osso-buco.
Le cosiddette “mani bucate”, le ho avute probabilmente sin dall’infanzia ma il disturbo si è decisamente aggravato nella tarda adolescenza.
Essendo “tardona” di mio, la mia adolescenza si è spinta fino intorno ai 20/21 anni, fino a quando cioè ho iniziato a guadagnare qualche soldo con il sudore della mia fronte.
Prima come “facchino” alle poste, poi come “vendemmiatrice”, poi come “tirocinante in uno studio di architettura”, tirocinio che si è spinto ben oltre la laurea avvenuta nel lontano novembre del 1984 (cazzo come vola il tempo!).
All’inizio andavo a fare shopping con la mamma: è stata lei la mia istruttrice. Anche lei aveva qualche ansia interna che la divorava e che cercava di sedare con l’acquisto di beni futili, soprattutto vestiti, scarpe e rossetti.
Mi piaceva andare in Centro a fare spese con la mamma. E mangiavo sempre un gelato pinguino alla nocciola, mentre lei un semifreddo od una mattonella, che acquistavamo in una storica gelateria ancora in auge, del centro di Verona.
Prendevamo sempre l’autobus per andare in centro, per l’esattezza era il n.10.
Il nostro negozio preferito era in Via Cappello, una specie di grande magazzino dove si trovava di tutto.
Lei era una signora che amava vestire con una certa “classe”, anche se era la figlia di un muratore, aveva sposato un operaio e faceva la parrucchiera.
Però era sempre elegante, almeno io me la ricordo così. Persino il suo vestito da sposa, del 1947, aveva una linea molto semplice e stranamente ancora attuale, veramente molto scic, non come certi vestiti da sposa pomposi, che se li rivedi dopo un tot di tempo, ti viene un accidenti.
Anche quando aveva settant’anni, curava molto il suo look, nonostante gli acciacchi e portava spesso i pantaloni, contrariamente a molte donne della sua stessa età. Amava molto le tute di pile, e diceva che “fino a cinquant’anni ci si può vestire di nero, ma poi ci si deve vestire di rosso”. E penso ancora adesso che abbia ragione (ho ancora poco più di un anno di tempo, dopo dovrò rinnovare quasi completamente il guardaroba, perché ho troppa roba di colore nero. Mi toccherà fare shopping!).
Insomma, nà volta andavo a “fare spese” in Centro con la mamma.
Poi ho cominciato ad andare in giro in Centro a spendere i soldi della mamma, del papà, di Giggino ed anche, ovviamente, i miei (che comunque, come si dice da noi, “pareli pure attorno, ma tanto iè sempre quei!").
Poi ho continuato andando nei centri Commerciali.... (mi piacciono le Corti Venete)
Ho scoperto il mercato dello Stadio al sabato mattina....
L’Outlet di Mantova..
L’Ipercoop di Sarzana..
Il mercato di Forte dei Marmi….
Quello di Istanbul e di Marrakech..
Insomma, ovunque ti giri c’è un mondo di beni di consumo da consumare…
Il disturbo consiste nell’impulso irrefrenabile di ripetere un gesto continuamente e senza controllo (come quando continuavo a mangiare chili di ghiaccio, ma il disturbo poi si è scoperto era cagionato da una grave anemia).
E nel trarne un sacco di goduria.
Comperare vestiti e tailleur, scarpe e stivali, sciarpe e cappelli, ed accumularne una quantità tale da rendere indispensabile, ogni tot mesi, operare una selezione per ovvi motivi di spazio.
La gioia che traggo nello spendere, è inversamente proporzionale al prezzo.
Meno spendo, più compero, più godo.
Parlo ovviamente a livello personale.
Ed accumulo una quantità di capi di abbigliamento che non mi servono a niente.
Se non a sedare il mio impulso compulsivo.
Ma si quieta per poco.
Solo fino al fine settimana successivo, quando riesco ad arrancare in qualche punto vendita e ricominciare di nuovo o fino ai prossimi saldi!
Alla facciazza del conto in rosso…
Ovviamente, con la scusa che sono malata, tale disturbo si è aggravato.
Della serie: “Per quale motivo mi dovrei privare di una, se pur stupida nonché transitoria “ebbrezza” provocata nà volta tanto, non da un’iniezione di contramal? Perché e per chi dovrei risparmiare denaro? Cosa me ne faccio di tutti i soldi del mondo, se non mi posso comperare un nuovo osso sacro?”.
Lo so, invece di “buttarli” nel cesso, potrei fare beneficenza...
Potrei sfamare un campo di rom...
Potrei adottare 20 bambini Brasiliani..
Potrei, potrei…
Ma ho un “disturbo compulsivo” da shopping, una malattia grave, quasi come il CANCRO!
Se solo riuscissi ad indirizzare l'interesse esagerato (chiamiamolo così) verso qualche altro campo, forse potrei migliorare..
Sai che ridere, se mi venisse il “disturbo compulsivo da cotechino col ciuffo?”.
Povero Giggino….
ps: una bambina brasiliana l'abbiamo adottata, Giggino ed io e si chiama Bruna.
Adottare un bimbo a distanza non è complicato.
Ed il contributo mensile da versare è soggettivo.
Ci sono molte serie associazioni ONLUS che lo fanno.
Noi lo faccaimo attraverso una cara ragazza che si chiama Luciana e ci arrivano sempre notizie di Bruna, foto e disegni; lei adesso vive con i nonni e si è fatta una bella ragazzina, anche se ha ancora molti problemi dato che la madre non è molto presente....
L'associazione, per gli interessati si può contattre all'indirizzo amarelo@infinito.it.
Chi si occupa di questi bambini in difficoltà, è gente molto in gamba che quasi tutti gli anni si reca in Brasile, per aiutali anche fisicamente.
Sono persone da ammirare che dedicano molto del loro tempo, che potrebbero passare, che ne so, a fare shopping alla grandemela, agli altri. A quelli che sono in difficoltà. Altro che "perpetue" in Chiesa. Altro che rosari settimanali. Altro che chiacchiere sui blog! Altro che balle!
BUONE FESTE
5 anni fa
4 commenti:
Tu e Giggino siete 2 Persone stupende, con un Cuore immenso, riuscire a vedere e capire le difficoltà di Persone uguali a Noi, soltanto più sfortunate.....è una grandissima virtù!
Scusa, nel mio blog c'è un post dedicato a Maddy Delfino, una Amica del blog, ora in ospedale e sta combattendo contro un brutto male,un incoraggiamento da parte Tua, (visto l'esperienza)avrebbe sicuramente effetti terapeutici (almeno nel morale),Ciao, Buona Domenica a Te e Giggino.
Caro Adamus, che compito difficile mi dai!
Oggi non posso..
Ho troppo sonno.
Ma un sonno troppo strano.
Maddy Delfino..
Che nome meraviglioso!
Anche lei catapultata all'improvviso nel dolore!
Non ci sono "mali belli" e "brutti mali"!
Ci sono le persone.
La loro vita.
C'è Maddy Delfino che ce la mette tutta..
Ci sono io, che ce la metto tutta...
Ma non aspetattevi troppo da noi..
Siamo solo delle persone che stanno affrontando una cosa più grande di loro.
Sempre esorcizzata da tutti..
Caro Adamus, proprio non ce la faccio...
Ho letto il suo blog..
Sono rimasta senza parole...
Che persona speciale..
Non poteva essere diversamente, una che si chiama Maddy Delfino!
Forse domani se mi passa il grande sonno...
Forse domani parlo con Maddy Delfino
Oggi, rispetto a Lei, mi sento troppo piccola...
Alla fine ci sono andata.
Ti ringrazio moltissimo di avermela fatta conoscere!
E poi ci sono delle altre persone meravigliose che hanno scritto dei commenti e che voglio conoscere!
Caro Adamus, sei una cifra avanti..
Se solo ti avessi conosciuto trent'anni fa!!
Saresti scappato....
E chi ti prendeva, un maratoneta?
Ciao Ciao
ps: come avrai capito, mi è passato il garnde sonno...
E poi ho deciso che "oggi non è una buona giornata per morire".
Te lo ricordi il film, con quel vecchio capo indiano?
Porca miseria mi sfugge il titolo!
Certo che mi ricordo " il piccolo grande Uomo" bellissima quella scena del capo Indiano che aspetta la morte e poi cambia idea!
Ricordo una canzone di Branduardi, che dice......Sono io la morte e porto corona,
io Son di tutti voi signora e padrona
e cosi sono crudele, cosi forte sono e dura
che non mi fermeranno le tue mura.
Sono io la morte e porto corona,
io non di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
e dell 'oscura morte al passo andare. (qui la freghiamo)
Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo,
posa la falce e danza tondo a tondo:
il giro di una danza e poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora.
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Ho letto il Tuo intervento nel blog di Maddy Delfino.....sempre molto grintosetta sei? eh..eh..,Ciao,buona serata
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