A proposito di tette, ho scoperto che, mio malgrado, sono proprio nata nel periodo storico sbagliato.
Come si suole dire, “ai miei tempi”, vale a dire quando ero nà giovinetta, le “tette” grosse, erano considerate una cosa deplorevole, ed era doveroso nasconderle.
Vorrei precisare che sono nata l’8 ottobre del lontano 1959.
Sin da piccola, le mie zinne, hanno cominciato a svilupparsi precocemente.
Risale infatti all’incirca all’età di 7 anni, l’episodio che mi ha segnato “dentro”, già altre volte citato, quando la mia compagna di giochi, Maria Cristina Ninnin, mi ha apostrofato, ed eravamo davanti al sagrato della Chiesa, chiamandomi, con fare spregiativo, “FATA MUCCONA”.
Non ricordo a dire il vero, cosa le abbia detto io, in ogni caso tale “ferita”, non si è ancora rimarginata e, talvolta quando m i guardo allo specchio, vedo riflessa nà mucca, ovviamente di quelle da latte.
Dopo stà doverosa premessa, vorrei ricordare a tutti i giovani di adesso, che quando ero una adolescente ed anche dopo, andava molto di moda essere “piatte”, come la tavola da surf ed inoltre, erano stati anche aboliti, per un tot di tempo, i reggiseni.
Ovviamente si vedevano delle “mammelle” che fluttuavano nello spazio, scandendo l’andatura della femmina in oggetto, ma molte donne si sono “adeguate”, anche se magari non avevano propriamente un seno del tipo auto-reggente.
Leggende metropolitane, o fatti realmente accaduti, raccontavano di donne, che pur di non mostrare le poppe troppo esuberanti, fossero ricorse nientepopodimenochè a rimedi quali agire “in sito”, con una specie di fasciatura contenente.
Nel mio caso specifico, ricorrevo all’ingobbimento, per raccogliere il seno quarta coppa D, all’interno delle spalle.
E adottavo dei capi di abbigliamento, piuttosto morbidi in loco.
Ammesso che potessero esistere, dei capi di abbigliamento che mimetizzassero le mie prorompenti zinne.
In ogni caso, sono sempre stata identificata, mio malgrado, come una “TETTONA”.
Al liceo, era il periodo delle “femministe” e dei cortei dove gridavamo “l’utero è mio e me lo gestisco io!”.
Giravamo con abiti trasandati, “vintage” si direbbe adesso e rinnegavamo, ove fosse stato possibile, la nostra femminilità se essa era riconducibile alle zinne.
Io adoravo delle mie compagne di classe, che avevano un seno molto piccolo, che stava in una coppa di champagne.
Io, indubbiamente, anche se ero in effetti piuttosto “florida”, in ogni parte del mio corpo, ero senza dubbio la più “tettona” della mia classe.
Nonostante cercassi di mimetizzare le poppe, la cosa risultava piuttosto difficile.
Ricordo ancora, quella volta che dù muratori che stavano lavorando nei pressi del liceo, al mio passaggio hanno gridato “heilalà, che salute!”.
Li trovassi adesso, probabilmente li INCULEREI. Altro che salute!
Comunque, non so che cosa sia successo nel costume e nella società, fatto stà che adesso le TETTONE, vanno molto di moda!
E se ti guardi intorno, vedi spuntare tettone in ogniddove!
A parte quelle che se le fanno pompare e di solito le riconosci perché sono antigravitazionali e la parte superiore risulta stranamente rotondeggiante, vi sono molti espedienti per farle lievitare.
Reggiseni imbottiti, applicazioni removibili al silicone, alze-tette di tutti i segnati e varie formule magiche (pastiglie, impacchi ecc. per farle lievitare come i pandori, almeno così ti dicono).
Penso che ci siano donne che, iniziando a strizzare dal polpaccio, spingono la carne verso l’alto (perché, cazzo, da qualche parte deve pure trasbordare) ed arrivano ad aumentare le poppe magari di una/due misure.
Ai miei tempi, era cosa veramente RIPROVEVOLE, e molto out, esibire la benché minima parte delle spalline del reggiseno!
Adesso, penso grazie a Dolce & Gabbana, non solo si mostrano le tette, ma pure i reggiseni, e magari di un altro colore (si mostrano anche le mutande, ma quella è tutta n’altra storia).
Insomma, finalmente c’è stato lo SDOGANAMENTO DEL REGGISENO!
Viva le spalline del reggiseno in vista!
Per non parlare del, chiamamolo così, TAGLIO (che sarebbe il punto di unione tra un seno e l’altro quando le due zinne si toccano).
Alcune il TAGLIO, non ce l’hanno perché le zinne sono troppo piccole ed in mezzo alle due, anche se cominci a tirare/spingere, la carne partendo dalle scapole, rimane sempre nà specie di tunnel.
Le tettone come me, invece sanno che il TAGLIO, si produce facilmente, basta indossare un qualsiasi reggiseno, senza bisogno di tirare niente: basta infilare le zinne nei contenitori, possibilmente di misura adeguata, e voilà il gioco è fatto!.
Ecco pronto un bel decolté col TAGLIO in vista.
Ai miei tempi era rigorosamente “out” esibirlo.
Oggi lo mostrano anche le settantenni che hanno, nò un piede come me nella fossa come me, ma già tutti e due!
Una sera, prima che mi si rompesse il sacro, sono uscita a mangiare una pizza con la mia amica Marghe ed il suo fidanzato.
Alla fine della serata, ho fatto presente alla mia amica Marghe, che le si era slacciato un bottone della camicetta, senza peraltro che si intravvedesse nulla, poiché sotto lei portava una canottiera.
In quel mentre, mi è caduto l’occhio sul mio decolté: diodellamadonna, mi si vedeva il taglio! Non ricordo che maglia indossassi, ma non era certo nelle mie intenzioni, lo giuro!
La mia amica Marghe, mi ha fatto presente che ero partita da casa, con una scollatura del genere, e lei era convinta che lo avessi fatto di proposito!
Le sue colleghe, vanno sempre a lavorare col TAGLIO a vista!
“diodellamadonna”, le ho detto, “tu mi conosci bene, lo sai quanto ho sofferto nella vita per avere due tettone, e ti pare che a quasi 50 anni, improvvisamente, mi metto a mostrarle?”.
“Che ne so”, mi ha risposto lei, “era da tanto che non uscivamo insieme!”
Così, adesso per suo moroso, sono “Quella col TAGLIO in vista!”.
Care Signore, anche se la moda cambia ed adesso sono diventate di moda le TETTONE, penso comunque che “tutti i frutti a la so stagion!”(tutti i frutti alla sua stagione).
A 20/30 anni si potranno scoprire le tette antigravitazionali naturali o gonfiate, fare uscire i perizomi dai pantaloni e fare intravvedere gli sfinteri anali (è sempre comunque questione di “stile”: a me, francamente, tutta sta biancheria e sta’ carne in vista mi mette un po’ di tristezza (e di invidia, probabilmente). A mio marito invece no!) ma a 50, penso sia meglio cominciare a coprire!
Ieri sera sono andata a comperarmi un capo passpartù per l’inverno (Giggino non capiva cosa fosse, poverino non capisce un cazzo di moda), vale a dire un dolcevita nero sottogiacca, e sono andata in un negozio specializzato anche sull’intimo.
La commessa, dopo avere studiato la mia faccia e le mie gambe secche, mi ha detto “Le faccio vedere una taglia L, la sua arriverà la prossima settimana”.
Allora, come fanno i maniaci sessuali nei parchi o nelle strade buie, mi sono aperta la giacca e le ho mostrato le zinne, maldestramente contenute nel reggiseno terza coppa D e celate da una camicia nera e le ho detto: “Signora, va benissimo la L!!!!”.
“diodellamadonna", (o qualcosa di simile) ha esclamato la commessa, "ha proprio ragione, le ci vuole nà L!”.
Altro che balle!
Anche se ho perso 15 chili, le mie tette, fanno sempre provincia!
E pesano pure!
Che palle!
Olè
Ps: per chiarire nà volta per tutte la storia delle misure dei reggiseni, siccome mi è stato più volte richiesto il significato delle “coppe”, adesso vi illumino, o almeno cerco di farlo.
La taglia prima, seconda, terza, quarta, quinta ecc. si riferiscono, generalmente, alla circonferenza del busto.
Le coppe invece, A,B,C,D,E,F,G,H, ecc. si riferiscono alla massa della mammella in sé stessa medesima.
Pertanto, si può trovare una persona molto robusta, che ha pertanto nà quinta, però coppa B, perché ha poco seno.
Oppure nà "sgnanfrina" (cioè una donna niente in tutto), che ha una prima coppa D, perché è magrissima ma con due zinne esagerate!
Giggino, che è abbastanza “pettoruto” (e per tale motivo è stato spesso oggetto di scherno da parte di qualche amico scemolotto), potrebbe avere, ad esempio, una sesta coppa B.
Io avevo una quarta coppa D.
Ora ho una terza coppa D.
Anche se ho perso 15 chilogrammi, il diametro del busto si è ridotto, ma le zinne nemmeno un etto! Stè stronze, che le devo tenere su con la spina dorsale!
QUIZ (per vedere se avete capito):
Ha più seno, una terza coppa D od una sesta coppa B?
Risposta esatta: Mah!
E poi la cosa non ha rilevanza ai fini della causa in oggetto.
Psps. A proposito di un scemolotto in particolare, detto Malpa, amico (?) di Giggino, Egli soleva prenderlo spesso in giro, a proposito delle sue zinne (di Giggino).
Famosa fu quella volta che, in piscina, nuotando sott’acqua, cercò di palpeggiarlo sorprendendolo mentre stava facendo dorso, salvo poi accorgersi di avere clamorosamente sbagliato persona!
Che bevve un tot di acqua, e che quando si rimise in piedi davanti al Malpa, (nello specifico lo sovrastava di oltre mezzo metro)gridò: “Fuori i culattoni dalla piscina!”.
E fu salvato dal pestaggio, solo perché intervenne un altro amico che riuscì a sedare gli animi.
Mentre Giggino, a bordo della piscina, se la rideva!
Ed ogni tanto ce la raccontiamo ancora tra di noi, e ridiamo…
Alla facciazza del Malpa!
Altro che balle..