Sempre tratto dai racconti demenziali che mi venivano propinati in tenera età.
C'era una volta, lungo la stradina sterrata che porta al cimitero, una grotta molto profonda e dalla quale uscivano spesso delle grida bestiali.
Alcuni bambini che andavano sul cimitero, sparirono al suo interno.
E così, si seppe che al suo interno c'era una grande bestia, la famosa "Bestia del giaguaro"!
I cittadini di Chievo erano tutti preoccupati e così il sindaco radunò la popolazione in piazza per trovare un rimedio.
Mio fratello Sergio, che era mooolto furbo, ebbe un'idea. Andò con mio padre Lorenzo dal Macellaio Napoleone e comperò dieci chili di carne di coscia magra. E si fece prestare dallo zio Bruno la rete che usava per andare a pesca col balansin.
Una sera, dopo che il sole fu calato del tutto, piano piano si avvicinarono all'ingresso della caverna, dove la bestia stava sonnecchiando e lasciarono la carne in bella vista, proprio lì davanti.
E si appostarono sopra la caverna, dentro il boschetto di pioppi e robinie, in paziente attesa...
La bestia del Giaguaro, annusò il profumo di carne e si domandò "ummm, senti senti che odor di cristianin!" Così uscì per agguantare la preda, ma in quel mentre, fratello Sergio e papà Lorenzo, calarono la rete del balansin, e la bestia fu fatta prigioniera!
E da quel giorno lo fu per sempre.
Il Sindaco di Chievo, conferì una medaglia al merito all'intrepido Sergio ed al valoroso Lorenzo, i quali, grazie alla loro furbuzia ed al loro coraggio, avevano posto fine a sì tante tribolazioni e tragedie.
E da allora nessun bambino fù più mangiato dalla bestia del Giaguaro, e nella stradina che porta al cimitero, si può passeggiare tranquillamente ed in allegria.
Pur restando sempre, ovviamente, la stradina che porta al cimitero.....
amen
BUONE FESTE
5 anni fa
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