Ieri sera, sono dovuta andare in farmacia a fare rifornimento di antidolorifici.
Per quelli che, per fortuna loro, non lo sanno, chi ha un CANCRO, è esente da quasi tutti i farmaci legati alla sua patologia e sulla ricetta il medico deve apporre il famoso CODICE 48.
Io, serena e con il cuore gonfio di amore per l'universo intero, sono andata in farmacia, con la ricetta del MIO MEDICO, per prendere gli antidolorifici, perchè ne ho, ovviamente, bisogno.
La Farmacista di turno, presa visione della ricetta apre il cassetto ed estrae i summenzionati antidolorifici (un misto tra codeina e paracetamolo).
La farmacista di turno, mi guarda con fare sospettoso e mi chiede: "ma ne prende spesso di queste?".
A dire il vero mi sarebbe venuto spontaneo rispondere "ma a lei che cazzo gliene frega" oppure "signora Farmacista di turno, ma perchè non si fà una terrina di cazzi suoi?", solo che la lingua, invece, impulsivamente è partita dicendo "Sì, DA QUANDO HO IL CANCRO!".
Dopo, vista la faccia della Farmacista di turno, mi sono un pò pentita di essere stata così villana, anche perchè mi sono ripromessa di non rendere più partecipe il mondo intero delle mie sfighe ed a volte sono anche riuscita a trattenermi.
Fino ad ieri sera.
E dopo, ripensandoci, con calma, ho deciso che HO FATTO BENISSIMO!
Ma da quando in quà, se una ha la ricetta del suo medico deve rendere conto alla Farmacista di turno, sull'uso che fà dei farmaci?
Forse la Farmacista di turno, pensava che me li frullassi alla mattina nel caffelatte?
Che ci facessi il minestrone?
Che me li infilassi nel "loco spartano?" a mò di supposte di glicerina?
E allora, che ognuno stia al suo posto, diodellamadonna!
Io faccio la malata di cancro e mi ciuccio gli antidolorifici per non soffrire inutilmente;
la Farmacista di turno, che stia dietro il banco, mi consegni i farmaci prescritti dal MIO MEDICO, e che si infili la lingua su per il C...!
Amen
BUONE FESTE
5 anni fa
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