Nel Luglio del 2006, tra un ricovero in DH in otorinolaringoiatria (per improvvisa perdita nell'orecchio sinistro, delle frequenze medio-alte, così come un anno prima era successo nell'orecchio destro) ed un successivo ricovero in reparto, giusto, giusto in mezzo, si infilava un viaggio tanto sognato e già programmato da tempo con Giggino, in Marocco. Tour delle città Imperiali!
Con il conforto della dottoressa specializzanda che mi ha dato il via libera ("vedrà che le fa meglio un viaggio che non una terapia di sostegno cocleare", tanto a lei che gliene fregava se mi stencavo?)e nonostante i cattivi presagi, siamo partiti. Devo dire, ripensandoci, che ho avuto proprio un bel coraggio. Ad andare in Marocco, con la lingua di fuori per la stanchezza, le orecchie incasinate ed un caldo afoso terribile.
Ma sono sopravvissuta.
Anche al giro nella vecchia medina, chiamata Fès el-Bali (vecchia Fes. Si tratta di una delle aree pedonali più estese del mondo, la città costruita nel medioevo è un enorme labirinto di stretti vicoli dove non ci sono macchine, ma tanti asini. Da allora sembra che il tempo non abbia cambiato le cose più di tanto, la città vive nel passato, quasi come se fosse un museo all’aria aperta. Per questi motivi Fès el-Bali è stato riconosciuto patrimonio mondiale dell’UNESCO).
Sarà, ma vuoi per il caldo, vuoi per gli asini (e relative bodazze) stracarichi che incrociavamo di continuo nelle strette viuzze, vuoi per la verdura e le galline spampanate lungo le vie, vuoi per le mie precarie condizioni di paziente in attesa di successivo ricovero, per mè il giro è stato un tantino stressante e la medina non mi è piaciuta granchè.
Ed ero un tantino irritata ed appiciccaticcia e nervosa e stanca e esasperata e rincoglionita.
Fatto stà che, dopo l'ennesimo spintone ricevuto da parte di un ragazzino marocchino che faceva la cosidetta "manomorta" alle turiste, quando qualcuno mi è salito su un piede, irrefrenabile, incontenibile, inarrestabile dal profondo della mia boccaccia, è uscito un bel "và 'fan culo!".
Diodellamadonna, il casino che è successo dopo!
La sfiga ha voluto che a pestarmi il piedino nr. 40, davanti ad una scuola coranica, fosse stato un bambino, bello, pulito, ordinato (l'unico della medina, lo giuro) con occhialetti rotondi e libricino di preghiere (presumo) in mano. Accompagnato, dal padre, un signore bello, pulito, ordinato (l'unico della medina, lo giuro) con occhialetti rotondi e libricino di preghiere (presumo) in mano. Fotocopia del figlio. INCAZZATISSIMO. Con me.
Mi si è piazzato davanti, e con sommo stupore del gruppo di turisti e della sottoscritta ha esordito gridando "IO, SONO PURO BERGAMASCO (?) E VOI ITALIANI DITE A NOI MAROCCHINI CHE DICIAMO LE PAROLACCE, E ALLORA IO COSA INSEGNO A FARE A MIO FIGLIO DI NON DIRE LE PAROLACCE QUANDO VOI ITALIANI POI PARLATE IN QUESTO MODO ECC.ECC.".
Ovviamente, sono rimasta un tantino basita, ma a dire il vero ero troppo anemica per reagire in maniera convulsa, che solitamente mi è più consona, e pertanto ho detto al Padre Bergamasco-marocchino: "Mi spiace, non avevo visto che era un bambino è che sono un tantino esasperata dal comportamento di altri bambini. Mi scusi".
"Troppo comodo, dire mi scusi! Troppo comodo ecc.ecc."
Giggino intanto, dall'altra parte della strada osservava l'evolversi della situazione, presumo pronto a darsela a gambe.
A quel punto proprio sono rimasta interdetta del tutto. Se è troppo comodo chiedere scusa, cosa dovevo fare, farmi lapidare?
Insomma, grazie all'intervento delle guide marocchine che ci accompagnavano nella bella gitarella, che hanno parlato con il Padre della creatura per dieci minuti, in marocchino, gli animi si sono sedati.
Cosa ho imparato, pertanto, da questa indimenticabile visita alla medina di Fes?
Che la parola "và 'fan culo!", oramai all'estero è inflazionata.
Che i Marocchini non sono permalosi.
Che i Bergamaschi, sono ovunque.
BUONE FESTE
5 anni fa
1 commento:
Sei a dir poco adorabile!
Un bacione.... da una bergamasca della Valle Seriana!!!!!!!!!!!!
Grazie per essere passata!!!!!
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