QUESTO POST FA UN PO' SCHIFO ED E' SCONSIGLIATO ALLE PERSONE IMPRESSIONABILI O SCASSABALLE. A QUELLE CHE HANNO PAURA ANCHE A BERE UN'ASPIRINA ED AI TESTIMONI DI GEOVA.
Lo so, questi ultimi non c'entrano niente, ma siccome me li ritrovo inogniddove e non ci sono cazzi, mica andiamo d'accordo, per via delle trasfusioni.....
insomma, migrate verso altri lidi e mangiate tanta carne di cavallo così non diventate anemici...
ANCHE ALLA MIA AMICA CITRASODINA...CHE E' TANTO SENSIBILE....
Qualcuno mi ha chiesto:”Ma allora? Stà biopsia?...sono arrivati i risultati?”.
Per chi segue le mie vicissitudini medicali, (lo so, non si dice medicali ma sono stufa di misurare le parole, correggere l’ortografia, i verbi, le parolacce e poi, quando sento la televisione….mi cascano le balle….), come un’avvincente puntata di ER, medici in prima linea, ecco un aggiornamento del bollettino medico: “ Sono ancora in paziente ATTESA di avere i risultati, anche perché ho deciso irrevocabilmente che non sgancerò un EURO, per agevolare il dipanarsi della vicenda in atto”.
Infatti, un aspetto del mio carattere che esce a tratti, ma solo A TRATTI, è il così detto “braccino corto”; ovverosia mi SECCA moltissimo buttare del denaro in cose futili.
E pertanto non so ancora un’emerita mazza!!
Ovviamente la mia visione di cosa sia “FUTILE”, si discosta, penso, da quella che ha la maggior parte della gente sana di mente.
Ad esempio, secondo i miei personali e discutibilissimi parametri, trovo sia IMPOSSIBILE fisicamente e mentalmente, evitare di andare al mercato il sabato mattina senza spendere un euro.
Così come mi risulta difficile “RISPARMIARE” per il futuro.
Certo, dopo che sono quasi sicura di non avere un futuro così lungo come speravo, la situazione è degenerata a dir poco!
E siccome quando ero sotto DESAMETAZONE ed avevo da poco appreso la lieta notizia, cioè di avere un CANCRO (anche se in cuor mio già lo sospettavo dal 24 maggio 2004, e dopo vi spiegherò il perché, zio riddan!) ho praticamente “svuotato” l’armadio nella convinzione che non sarei arrivata all’inverno (eravamo in agosto del 2007) regalando a destra ed a manca, i miei vestiti, le scarpe tacco 12, gli stivali con il tacco a spillo, i tailleur nei quali non ci entravo più perché ero lievitata come un pandoro (prima dell’esordio completo del CANCRO, anziché deperire, come tutte le persone normali, ero ingrassata, pensa te…..), cappotti, gonne, bigiotteria, tutta MERCE accumulata in anni di “disturbo compulsivo da shopping”, con il quale cercavo di placare il senso di vuoto e di smarrimento succeduto alla prematura scomparsa di mia madre e quella di mio fratello (trattasi questa, di VILE scusa per giustificare lo scialacquamento del denaro da parte mia….lo so è riprovevole scomodare i parenti defunti…ma c’è chi si butta sul cibo, chi dal poggiolo, io mi sono buttata sulla MERCE…il sottile brivido dell’acquisto del capo magari firmato, in superoccasione alla bancarella del tal dei tali ecc. ecc., ma anche il mobile carinissimo nel mercatino dell’usato, insomma mica frequento boutique o negozi di antiquariato…tutte quelle stronzate lì, mi davano e, aimè, ancora oggi mi danno, un certo sollievo! Perché ORA dovrei risparmiare? Per quando sarò vecchia? Ma vaffa!).
A dire il vero, penso che qualcuno si sia un tantino approfittato della situazione!
Ciò che ADESSO è certo è che ho imposto a Giggino, di tenere a freno le mie azioni, se ci riesce, quando sono “ALTERATA DA UNA BOTTA DI CORTISONE”, così grande come quella che mi è stata data nell’agosto del 2007!
Se considerate che, sono andata in “PARANOIA DA STEROIDI”, potete rendervi conto, se pur lontanamente mi auguro, in che condizioni fossi venuta a trovarmi!
Sottolineo il fatto, per le solite “frittole” che girano pel mondo e che potrebbero leggere stò post, che la dose di cortisone alla quale io mi riferisco è l’equivalente di n. 40 compresse di cortisone da 25 mg. Cioè, nella flebo (che ho fatto per 4 giorni consecutivi) c’erano circa 1.000 milligrammi cioè UN GRAMMO di cortisone. Pertanto se state prendendo un po’ di cortisone per curarvi i malanni vostri, fatelo, così come vi ha detto il vostro medico senza rompere le palle e senza dimenticare che IL CORTISONE E’ UN FARMACO SALVAVITA.
Probabilmente adesso non sarei qui a cazzeggiare se non avessi seguito sto protocollo di cura.
LA COSA CHE ASSOLUTAMENTE NON SUCCEDERA’ MAI PIU’, E’ CHE LA SOTTOSCRITTA VENGA SOTTOPOSTA, A DOMICILIO, AD UNA TERAPIA DEL GENERE!
Ci sono pochi posti letto, in Ematologia certo…
Ma determinate terapie, NON SI POSSONO PRATICARE AL PROPRIO DOMICILIO!
Ci sono stati molti tagli alla Sanità!
Ma GIURO, che se dovessi ritrovarmi nelle stesse condizioni dell’agosto 2007, e cioè rispedita a casa a calci in culo in ambulanza e con un’infermiera che mi infila velocemente un ago in vena e mi attacca la flebo (dopo che sono stata ricoverata per quattro settimane a menarmela, sempre in attesa della biopsia) mentre quelli della croce verde attendono in corridoio, GIURO che faccio un casino tale, ma un casino tale, che viene persino Bruno Vespa a fare uno speciale di Porta a Porta, al mio capezzale!
Cosa è successo, al mio domicilio, dopo che un angelo di infermiera è venuta a mettermi le flebo?
E’ successo che la dose di cortisone da cavallo, dose che andrebbe scalata gradualmente, onde consentire alle ghiandole surrenali di riprendere a funzionare, è stata stoppata tutta di un colpo.
Sarebbe necessario un decennio, infatti, per potere scalare gradualmente una simile dose!
Ma nessuno mi ha avvertito di cosa poteva succedere!
NON SI FA’ COSI’, CARI MEDICI VICINI E LONTANI!
Le reazioni sono soggettive e, per fortuna, ho conosciuto molte persone che non hanno avuto nessuno effetto collaterale avverso.
Io, TUTTAVIA, per tre giorni e tre notti, non ero più sulla terra!
Ho visitato L’INFERNO, e non mi è piaciuto per niente!
Sapete cosa significa PARANOIA?
Io sì, adesso lo so!
Secondo il vocabolario on-line, “Nell'accezione più comune, per paranoia si intende una psicosi caratterizzata da un delirio cronico basato su un sistema di convinzioni ossessive a tema persecutorio. Questa ossessione si verifica nel contesto di capacità razionali altrimenti integre. Il termine (che deriva dal greco παράνοια, "fuori dalla mente") è stato usato storicamente con diverse sfumature di significato, e oggi non è più incluso nella terminologia internazionale ufficiale relativa alle patologie mentali, essendo stato sostituito dal concetto più generale, ma più chiaramente definibile, di disturbo delirante.”
Nel mio caso specifico, non so di preciso quando sia iniziato il tutto.
Ad un certo punto, ho cominciato a pensare di essere “spacciata” e di non potere essere curata.
Guardavo il soffitto della camera e, partendo da sinistra verso destra, facevo questo ragionamento terrificante: “Sono malata di CANCRO, ma mi curerò e ce la farò a salvarmi” e dopo stò ragionamento ero abbastanza contenta…ma poi pensavo……No! No! No! non possono salvarmi perché questo CANCRO non si può curare….non ci sono vie di scampo! sicuramente morirò”….e chiudevo il mio “delirio” verso il lato destro del soffitto urlando AIUTO, chiamando disperata il nome di Giggino con tutto fiato che avevo in gola….
Poi lui arrivava e mi consolava…
Allora piano piano mi passava….
E allora ricominciavo e guardavo il soffitto della camera, partendo da sinistra verso destra, e facevo nuovamente lo stesso ragionamento terrificante: “Sono malata di CANCRO, ma mi curerò e ce la farò a salvarmi!” ed ero abbastanza contenta…ma poi pensavo……”No! No! No! non possono salvarmi perché questo CANCRO non si può curare….non ci sono vie di scampo! sicuramente morirò”….e urlavo “AIUTOOOOOOO” ed ancora una volta arrivava Giggino….
Allora piano piano mi passava….fino alla volta successiva (ma Giggino dice che mi sarà successo due tre volte, non centomila come sembrava a me)
Un altro particolare che ricordo di quel viaggio all’inferno, è che tutto si ripeteva come un disco rotto nella mia mente, io SAPEVO già la successione degli eventi ed ero terrorizzata e pensavo che stessero tramando qualcosa contro di me e ridevo, ridevo perché pensavo che mi stessero prendendo per il culo!
La sequenza era questa:
1. suonava il telefono sul mio comodino ed era la Mara, una mia collega di lavoro;
2. Luigi rispondeva che non potevo rispondere perché stavo dormendo;
3. subito dopo suonava il campanello ed io sapevo già che era mia cognata Laura;
4. sapevo che sarebbe entrata, si sarebbe appoggiata al letto e mi avrebbe chiesto come stavo;
Ed io allora ridevo ed urlavo perché sapevo che sarebbe suonato, da lì a poco, ancora il telefono..e sapevo già chi era e cosa avrebbe detto Luigi….
Tutte queste cose sono successe veramente, mi ha raccontato in seguito Luigi, ma non con questa frequenza, ovvio.
E’ così che funziona, signori e signore la paranoia.
Non ero completamente “FUORI”!
Magari, dico adesso!
Se solo mi avessero sedata….
Inoltre non riesco a descrivere la sensazione di disperazione che si sprigionava dentro di me…era una sensazione CHIMICA, ma non saprei come rappresentare meglio…..erano come delle forti scariche di adrenalina che mi colpivano le braccia….
Lo so, qualcuno non voleva che io scrivessi di questo mio viaggio all’inferno…
Ma per me è molto terapeutico.
La cosa che mi fa ridere, è che ho ricominciato a “Tornare in me”, si fa per dire, il 7 ottobre 2007, (con un giorno di anticipo) quando Giggino mi ha dato il mio regalo per il 47esimo compleanno, il tanto agoniato “BRILLO”!
Diodellamadonna, il potere dei diamanti!
Ricordo che ho visto la scatoletta del regalo. Ovviamente dentro di me ci speravo ma finché non l’ho scartato non ne sono stata certa!
Era così bello! Mi sono messa a piangere e poi sono uscita in balcone, seduta sullo sdraio, perché facevo moltissima fatica a muovermi, mica come adesso che sembro rinata.
Ed ho cominciato a sentire i primi “sprazzi” della normalità che ritornava.
Quella schifosa sensazione chimica di disperazione che iniziava a scemare.
Insieme al DESAMETAZONE ho smaltito anche quasi completamente il linfocita geneticamente modificato…
Ho fatto solo la RADIO e non la CHEMIO (anche se l’impiego di steroidi ad alti dosaggi penso sia una parte del protocollo della CHEMIO).
Se dovessi ripetere il ciclo esigerei di essere ricoverata presso un centro attrezzato. L’ho riferito ai medici, perché ho veramente rischiato grosso.
La disperazione era tale che mi sarei buttata dalla finestra, se solo fossi stata in grado di alzarmi…
Adesso vorrei dimenticare, ma per ovvie ragioni non posso.
Cercherò di archiviare questa esperienza nell’angolo delle “COSE SCHIFOSE DELLA VITA”.
E spero di non dover mai più ritornare in argomento…
Ps: chiedo scusa a tutte quelle persone che hanno dovuto sorbirsi le mie telefonate a delle ore incredibili del giorno e della notte! Perché un altro effetto collaterale dell’impiego di corticosteroidi, è l’INSONNIA.
Ma essere insonni per me era bello! E, per fortuna, Giggino aveva un altro letto, in mansarda, nel quale trasferirsi quando io, dopo un’ora di sonno, mi svegliavo completamente desta e superattiva! Povero Giggino, trasferirsi mezzo rintronato al piano di sopra perché io avevo finito di dormire ed avevo da scrivere, leggere, disegnare, fare ricerche, navigare in internet….
Io non mi potevo muovere….
Adesso andrei fino in paradiso!!!!
BUONE FESTE
5 anni fa
3 commenti:
il più bell'effetto collaterale è la tua simpatia frizzante e "scostumata"Patri
Ahhhhhhhhh il potere dei diamanti!!!
Baci
pat
Un "BRILLO" è per sempre....
nò balle!
Posta un commento