Oramai è giunta l’ora, per me, di fare un bel repulisti.
Mi sento pronta, od almeno ci provo.
Dal momento che, alcuni “carichi” nella mia vita, per ovvie ragioni che è inutile spiegare, li devo comunque portare, e siccome la mia schiena non ce la fa più a reggere oltre un certo peso, ho deciso di eliminarne una parte.
Inizierò dalle conoscenze che non vanno confuse certo con le amicizie.
Ho deciso che non aprirò più la mia porta di ingresso a tutti, come invece ho sempre fatto, ma cercherò di fare una selezione.
Mica facile, cosa credete!
Ma ne va della mia salubrità mentale.
Ed anche del mio matrimonio….
Mica posso sempre piangere sulla spalla di Giggino, se qualche conoscente mi “importuna”.
E non è il momento di mettere in discussione tutta la mia intera esistenza.
Sino ad oggi, mi sono sempre piegata a novanta gradi, nonostante la mia faccia dica il contrario
Ad esempio, tra Giggino e me, a guardarci, sembro io la IENA.
Con stà mandibola sporgente e sto ceffo da sapientona.
Invece Giggino, biondino e con l’occhio azzurro, sembra il ritratto del santo patrono di turno.
Ed invece….
E’ sempre lui che mi guida dove vuole….
Ed io abbaio un po’, ma poi mi stendo, pronta per farmi posare come le piastrelle di un pavimento.
E con le amiche, sempre la stessa storia…
All’asilo tutti volevano sposare la Maracristina Tinnin ed a me non mi voleva mai nessuno…
Alle elementari, svenivo dalla paura agli esami, come in quinta elementare con la maestra Torradi, quella stronza, che mi alitava sul collo…
Alle medie, ero gelosa delle amiche e mi tenevano tutte come tappabuchi…
Nessuno mi filava ed ero innamorata di un giostraio…e mi sono mangiata tutti i soldi che avevo per andare sull’autoscontro..
E lui non mi cagava minimamente..
Poi, quando finalmente ho trovato qualcuno che mi filava, era un tantino “squilibrato” e , come direbbe oggi la Carfagna, sono stata oggetto di stalking.
Minacciata dalla fruttivendola con il coltello per tagliare i cocomeri (da noi si chiamano angurie e sono molto, molto buone!)….
Spintonata dentro il negozio di un meccanico-motociclista, perché non lo filavo…
Poi, finalmente, mi sono tagliata i capelli (se sapevo lo facevo prima, ovvio) e non gli sono più piaciuta…e mi ha lasciata stare…
Periodo terribile, a cavallo tra l’infanzia e l’adolescenza.
Molestata da un ragazzo problematico che poi, pensa che ironia della sorte, è morto ed è stato premiato per la sua bontà, perché è stato investito mentre prestava dei soccorsi ai feriti di un incidente stradale…
Premiato uno che mi ha veramente rovinato i rapporti con l’altro sesso! (bella come scusa, vero?)
Uno che mi faceva tremare di paura…
Non uscivo più di casa…
Ero terrorizzata…
Avevo solo tredici anni, anche se fisicamente ne dimostravo venti.
E poi non sono mai stata bella.
Sto qua si era intestardito, perché all’inizio le mie amiche ed io, avevamo cercato di fare la sua conoscenza.
Ci credevamo “invaghite” di un gruppo di ragazzi che non ci “sentivano” bene.
Nel mio paese c’è una scuola per SORDOPARLANTI.
E’ così che si chiamano e non “sordomuti”, come solitamente si pensa…
Loro parlavano, ed erano dei bei ragazzi.
Noi eravamo delle giovani cretine e non sapevamo che loro si sentivano “diversi” ed avevano degli ovvi problemi relazionali.
Così li abbiamo anche presi in giro.
Eravamo stupidine.
Eravamo delle bambine.
Ma la paura degli uomini, mi è rimasta così per tanto tempo…e se ci penso sto ancora male….
Pensa l’ironia della sorte, ha voluto che, a partire dal 24 maggio 2004, io abbia avuto GRAVI problemi di udito, oggi quasi miracolosamente risolti (mi riservo di tornare in argomento, perché il mio CASO CLINICO è veramente interessante ed è anche una speranza per chi ha perso parzialmente l’udito. Non mi avevano dato speranze in tal senso. Ed invece, curando il MIELOMA, ho curato anche il mio udito ed ora ci sento quasi perfettamente! Pensate che ero candidata all’impianto cocleare! Ascoltavo la tv con i sottotitoli, e non è la solita battuta tanto per ridere!).
Al liceo, poi, ero quella da prendere in giro perché studiavo molto e non avevo amanti…
Imbranata, non avevo mai baciato un ragazzo in vita mia!
E mi sono trovata in mezzo a delle “fighette” che avevano già una lunga esperienza alle spalle.
Si parlava molto di sesso ed io non ne sapevo nulla.
Poi, non essendo nemmeno “GNOCCA”, soprattutto se paragonata a certe bellezze che giravano nella mia classe, mi sono inventata la parte della “stupidotta”, parte che recito ancora molto volentieri!
Mi chiedevano: “molex (dal mio cognome Moletta), dai, canta tuibidibidi…tuibidira…”.
Ed io cantavo…
E loro ridevano.
Per fortuna ero “brava” a scuola e disegnavo abbastanza bene, anche se la profe di geometrico una volta mi ha detto che tenevo la matita in mano, come si tiene una zappa!
Ma in figura ed ornato andavo bene!
Pastrocchiare era la mia passione! Io, a differenza di altre compagne di classe, ho fatto il liceo artistico perché mi piaceva, e molto, disegnare.
Alcune compagne di liceo, invece, lo hanno fatto solo perché era considerata una scuola di serie B e pertanto più “facile” da frequentare.
Comunque si vedeva, che a ste persone di disegnare non gli importava proprio un fico secco!
Poi c’erano quelli (pochi) veramente dotati.
Quelli che facevano dei disegni speciali.
Ricordo una compagna, Manuela, l'unica che adesso e non a caso, ha fatto delle mostre, che aveva un modo veramente "speciale" di disegnare.
Per fare un ritratto, tutti facevamo uno schizzo di massima e poi entravamo nei dettagli.
Invece lei, partiva da un occhio e poi faceva tutto il resto, perfettamente proporzionato ed io la guardavo sempre incantata, con la bocca mezza aperta...
E poi c’era Mauro, che disegnava come Leonardo, o quasi…
Ora fa il grafico pubblicitario (l'arte che si piega all'industria, come dicevano i futuristi).
Flavio aveva ed ha ancora una folle curiosità ed allora si vedeva appena…
Adesso è un maestro d'arte un pò speciale, che fa dei disegni bellissimi...
Io pastrocchiavo, pastrocchiavo molto…
Mi piaceva..
E sono una delle poche che lo fa ancora.
Sperimento con i pennarelli e pastrocchio le poltrone..
Lascio le ditate per la casa..
Pastrocchio insomma...senza altre pretese...
Niente mostre, i miei disegni li regalo...
L'unico disegno che ho esposto è stato alla SAGRA DEL CEO.
E pure mi vergognavo.
Mica disegno e pastrocchio per lasciare il segno nella storia dell'arte.
Però lascerò il segno sulla poltrona rossa di alcantara! Piuttosto che nulla!
In compagnia invece, ero quella che faceva la scemolotta e non la dava via…
Molti insinuavano fossi lesbica.
Invece proprio non mi piacevano i ragazzi che frequentavo fuori dal Liceo.
E quelli che mi piacevano, proprio non mi filavano od erano innamorati di qualche altra.
E, purtroppo nessuno mi faceva battere il cuore nemmeno tra i miei compagni.
All’università, come al solito, era quella che cercava sempre di bilanciare gli estremi…
Quella che dava ragione a tutti e cercava di sedare gli animi…
Di gruppo in gruppo di studio, ho assistito a tanti battibecchi e feroci battaglie.
Io cercavo sempre di andare d’accordo con tutti, col risultato di sembrare quello che in realtà sono: una senza le palle.
Quella che prendeva trenta e lode in scienze delle costruzioni e che credeva di avere preso trenta e basta.
Quella che studiava mentre gli altri andavano al bar.
Quella che curava la mamma, mentre gli altri andavano a convivere con il compagno.
E' lì, all'università a Venezia, che ho conosciuto Giggino..
Non è certo stato un colpo di fulmine...e da entrambe le parti.
Poi lui ha cambiato idea...
Ha avuto delle storie andate male, mica come me...
Alla fine, mi ha vista, si è accontentato e mi ha presa per SFINIMENTO!
Mi tacchinava...
Io scappavo...
Mi tacchinava...
Io lo studiavo...
Mi tacchinava...
Io lo annusavo...
Alla fine mi sono decisa, gli ho cambiato pettinatura...
Ci siamo innamorati, amati, trombati e sposati...
E siamo ancora, insieme da oltre 25 anni! Nò balle!
Nel lavoro invece, sono stata l’unica che è riuscita a sopportare l’architetto IRIS….
La gente non capisce come abbia fatto a non litigarci mai, con quel carattere terribile che si ritrovava…
Una persona elettrica che però mi piaceva..
Uno veramente tirchio e con dei problemi, come tutti, di ordine psichiatrico..
Uno “nato sotto i bombardamenti”, e secondo me, per tale motivo, giustificato in pieno.
Con qualcuno ha veramente passato il segno..
Vittorio lo ha fatto adirrittura piangere...
Ma con me, sempre così “accomodante” non è mai successo.
Ho pianto, ma di nascosto...
E sono l’unica che è rimasta ancora in contatto con lui e che gli vuole ancora bene.
Che ha lavorato per lui per 15 anni o giù di lì.
Che palle essere troppo “segaiola” nel lavoro.
E’ quello che mi è capitato in seguito, quando ho iniziato a lavorare come perito.
Le cose che gli altri facevano in un’ora e tre pagine io la facevo in una settimana e sei capitoli…
Ancora ci lavorano, per inerzia, con le "pippe" romanzate che ho scritto io.
Peccato, perché adesso sarebbe giunto il momento di “raccogliere” quanto ho seminato.
Ma in ambito peritale ho già dato e non mi quadra più nulla.
Sarà per quello che mi hanno dato la pensione, perché sanno che con il CANCRO che ho io, non si riesce proprio a lavorare!
Il medico legale mi ha consigliato di darmi alla pittura!
Adesso capisco cosa intendesse. Proprio non ce la faccio a rientrare nel sistema produttivo.
Ma con 735 euro al mese, è difficile fare “shopping” alla grande mela!
Se avessi fatto la parrucchiera, come voleva mia madre, anziché l’architetto, penso che le cose non sarebbero andate tanto diversamente.
Forse se fossi diventata RAGIONIERE. come avrebbe preferito mio padre!
Sarei stata una DIPENDENTE, ed avrei una pensione più alta!
Ma io credo che non sarei riuscita proprio a diplomarmi ragioniera.
E, per fortuna, mia mamma Natalina mi ha sempre spalleggiata nelle mie scelte.
Il "REPULISTI" l’ho iniziato a partire da qualche collega di lavoro.
Ho detto “addio” a delle persone che frequentavo pescate tra le pagine sopra…
Adesso non ce la faccio più, ma veramente.
Nella posizione a novanta gradi mi fa ancora più male alla schiena.
Spero capiranno, quelli che manderò a ‘fan culo, da oggi in poi….
La Annamaria “con do spalle da quintai”, come soleva dire uno che ho mandato a 'fan culo da trent'anni minimo, non ce la fa proprio più!
Olè!
ps: ci sono due persone che continuano a suonare il campanello di casa nostra....
io non aprirò mai più la porta...
spio dalla finestra e mi nascondo...
come nà ladra.....ma come mi diverto!
sò che è una cosa riprovevole...
ma me ne sbatto...