Voglio scrivere di Te, caro, dolce Ivan.
E non so da che parte cominciare.
Così comincio dall’inizio, da quando, sul terrazzo di Montereggio mi sono incantata a guardarti e, spudoratamente ti ho detto: “Come sei bello!”.
Citro mi ha subito rimproverata dicendo che ti davo un altro motivo per tirartela!
Ma non è stato certamente così!
Tu sei sempre stato una persona semplice, alla mano.
Solo che da quel giorno si è creato tra di noi un legame speciale!
C’erano tantissimi anni che ci dividevano, oltre ad un Marito (il mio) ed una Compagna (la tua).
Ma la mia sincerità nel rivelarti una mia predilezione nei tuoi confronti, una sorta di “passione” insensata, ci ha avvicinati come un fratello ad una sorella.
E tu sei sempre stato generoso di complimenti nei miei confronti, da gentil cavaliere qual'eri!
E ci hai sempre confidato, a Citro, Cri e me, tutte le tue traversie amorose, che sono state tante!
Tu hai amato molto, e molto sei stato amato!
Eri una presenza quasi fissa in quel di Montereggio, specialmente d’estate, al Bozzo dove facevamo il bagno nelle fredde acque, ed in piazza quando ci raccontavamo le nostre vicissitudini e le tue grandi raccolte di funghi!
Come ti piaceva andar per funghi!
E mi avevi promesso che ci avresti accompagnato tu nei posti segreti, per evitare l’onta di rimanere a bocca asciutta, come spesso capitava a Giggino e me.
Tu conoscevi tutti i luoghi giusti, e con Paolo, il tuo amato Padre, partivi prestissimo al mattino e sparivi in mezzo ai boschi di castagni!
Ricordo una sera che ci hai invitato a casa tua e ci hai fatto vedere il “bottino” steso su varie reti ad asciugare!
Che invidia, al confronto dei tre funghi in avanzato stato di decomposizione, che avevamo trovato Giggino ed io, dopo avere girovagato come disperati in luoghi dove a fatica si avventurano i cinghiali!
E poi è successo che, quasi in contemporanea, ci siamo ammalati tutti e due….
Tu all’intestino…
Io al sangue…
E le nostre conversazioni hanno preso una piega diversa, una piega strana…..
Io, all’inizio ero incazzata, frastornata e disperata, anche perché avevo appena perso mio fratello.
E tu, così giovane e con un bimbo piccino…
Mi era presa una tale disperazione..
Finchè non ti ho rivisto.... dopo il primo terribile intervento chirurgico a seguito del quale, come raccontavi, ti avevano in un certo senso, “marinato” l’intestino!
Nonostante ciò… nonostante tutto quello che avevi passato....
Anche in un momento così tragico, avevi trovato una fonte alla quale attingere e che, insieme all’Amore per tuo Figlio e per la tua meravigliosa grande Famiglia, ti ha sostenuto sino all’ultimo respiro: l’AMORE.
Ti sei innamorato e poi ti sei innamorato ancora.
E anche se ti sei riammalato, sei stato innamorato della vita e di una dolce e bellissima fanciulla, fino all’ultimo respiro!
La mia "Dolcissima Zory”, come amavi definirla Tu, che sei andato a prendere sino in Bulgaria, tra un esame e l’altro, e che ti ha donato tutta se stessa.
L’ultima volta che ci siamo visti, sapevi di dovere affrontare un nuovo intervento chirurgico e di nuovo la radio e di nuovo la chemio.
“Gli altri che erano con me sono tutti morti” mi avevi detto!
Invece Tu avevi una FORZA, una voglia di vivere ed un coraggio tale, da farmi sentire una vera merdina!
Non ti ho mai visto scoraggiato e se lo eri non lo davi certo a vedere!
E le notizie sul tuo stato di salute le apprendevo da comuni Amiche, da Facebook sul quale ogni tanto facevi capolino, anche solo per rassicurarci.
Il 31 maggio, dopo tanto silenzio così scrivevi: “ Ciao a tutti ......ho avuto un mese da urli......diciamo da impazzire......le cure le continuo....ma la cosa è dura.....non riesco neanche a scrivere dalla stanchezza....un saluto a tutti”.
E da allora ho cominciato a prepararmi.... credo lo abbiamo fatto tutti.
Certamente qualcuno avrà pregato per te.
Io non ne sono stata capace.
E poi è arrivata la notizia!
Te ne sei andato sabato sera, credo.
La tua cara Mamma, Virgilia, mi ha detto che era giunto il momento di lasciarti andare!
La medicina, insieme alla tua tenacia, ed all'amore di chi ti circondava, ti hanno regalato cinque lunghissimi anni.
La tua "Dolcissima Zory" non sa darsi pace e tuo padre Paolo è molto arrabbiato col Padreterno!
E come dargli torto?
Il tuo posto, a 37 anni, era stare stravaccato su una spiaggia a giocare con tuo figlio!
O in crociera “con i bimbi”, come desideravi tanto ultimamente!
Ma Qualcuno o qualcosa ha disposto diversamente!
In ogni caso, TU veramente non morirai mai!
Troppa gente ti porterà sempre nel cuore!
Io mi prenderò cura, come posso, della tua “Dolcissima Zory”, una fragile creatura che ha avuto la fortuna di essere amata da Te!
Ma che si trova a portare sulle spalle un carico troppo pesante per la sua giovane eta!
Tu le avevi promesso di non morire!
Io ho sempre pensato che le avessi mentito.
Ma, ripensandoci, Tu caro Ivan, ci hai creduto veramente sino alla fine!
Perché non si deve MAI mollare, e crederci sempre!
Questa è la GRANDE EREDIRA' che ci hai lasciato.
Non bisogna vivere, anche se malati di CANCRO, con il freno a mano tirato!
Bisogna BUTTARSI nella vita!
Ed a questo penserò sempre nei momenti bui che, inevitabilmente, mi aspetteranno!
Tu, insieme a mio fratello Sergio, siete stati due grandi esempi di Persone che hanno sofferto dolori inenarrabili, senza perdere mai la speranza e la fiducia nel futuro.
Là dove non arriva la medicina, dobbiamo arrivare noi.
E l'importanza della nostra permanenza su questa terra, non dipende dal numero di anni che ci stiamo, ma dall’intensità con la quale li viviamo!
Ogni giorno come fosse l’ultimo!
Amando fino all’ultimo respiro!
Grazie Ivan, di essere esistito!
E’ stato un onore averti conosciuto!
Ti amo FOREVER!
nella foto: Ivan felice con la sua ""Dolcissima Zory"
3 commenti:
servono a poco le parole in certi momenti. serve a poco chiedersi il perchè. serve a poco cercare di consolare chi resta.
serve a molto il ricordo dei momenti trascorsi insieme, serve a molto sapere di avere condiviso una malattia così pesante con una persona così forte che è stata di esempio per molti altri. il cancro è un brutto mostro ma si sconfigge anche non sopravvivendo con la forza e la voglia di vivere, con il sorriso sulle labbra fino all'ultimo respiro, vivendo, come giustamente hai detto tu, senza il freno a mano tirato, ma correndo a perdifiato verso un nuovo giorno anche se sarà l'ultimo a nostra disposizione, anzi a maggior ragione se sarà l'ultimo...
da quando sono malata di cancro, ogni sera ringrazio Dio o chi per Lui per avermi dato un'altra giornata da vivere ed ogni mattina Lo ringrazio di nuovo per aver deciso di farmi risvegliare. non cerco più nulla ora se non la gioia nel vivere le piccole emozioni della vita quotidiana: questo è già abbastanza.
due settimane fa anche io ho pianto un amico... so cosa stai provando.
addio IVAN.
un abbraccio a te anna.
mamma quant'è bello IVAN!!! la sua bellezza -in tutti i sensi- rimane su questa terra e accompagnerà sempre le persone che lo amano e che lo avranno comunque con loro, anche se in un altro modo.
Ciao.una storia straziante,non è possibile..non è possibile !
Maledetto cancro,quando mai riusciremo a vincerlo. Mi dispiace moltissimo,Ragazzo stupendo ed espresssivo. Un abbracciodi conforto a tutti Voi.
Io mancherò per un pochino,mercoledi mattina intervento in anestesia generale.
Ciao,a presto
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