La signora acidina l’ho già incontrata altre volte in ospedale.
Frequentando il DH da due anni è inevitabile rivedere sempre le stesse facce.
Una cosa comincia ad infastidirmi molto: il dovere sentirmi IN COLPA per il fatto di non essere ancora ridotta un catorcio!
Quando vado alle visite mensili, scelgo accuratamente il look a partire da qualche giorno prima.
Cerco dei vestiti comodi, visto che starò sdraiata su di una poltrona (se è libera! perbacco) e consoni all’ambiente ospedaliero, ma sicuramente lontani dal pigiama.
Mica devo rimanere ricoverata anche la notte!
E cerco anche di non andare troppo scollata o con i galloni al vento, che non è proprio il caso, visto che mi trovo in un ospedale, e visto che oramai ho “levato il boio” avendo raggiunto i 49 anni di età.
Non essendo ancora in uno stadio terminale della malattia ed essendo ancora capace di intendere e di volere, ci tengo a mostrarmi al meglio a medici ed alle gentili infermiere che mi curano.
Ma sicuramente curo il mio aspetto soprattutto per me!
Sono una persona di 49 anni, mai stata particolarmente “figona”.
Ora che sto male poi!
Per non sembrare proprio un “cesso” e per non sentirmi ancora più malata, ben vengano leggins sotto il ginocchio ed abiti o casacche sotto il sedere, a mascherare il mio povero lato B collassato.
E sandalini bassi comodi, ma colorati.
E capelli freschi di shampoo e trucco leggero ma sempre presente, visto che non ho una bella pelle di pesca come certe ragazze ventenni.
Mi piace che le infermiere che mi conoscono e che all’inizio mi hanno vista arrivare lunga distesa in ambulanza, ora mi vedano arrivare che cammino sui miei piedi, con sandali di vernice, gambe abbronzate (ho fatto un abbonamento in un centro estetico ed uso una buona crema autoabbronzante con effetto gambe veramente nere e lisce) e dieci sudati chili in meno!
Senza più la faccia “di luna” gonfia a causa degli steroidi.
Mi fanno sempre dei complementi sul mio “sano” aspetto ed io sono molto felice.
La ciliegina sulla torta arriva quando anche i medici mi guardano con soddisfazione, ricordando come ero ridotta nell’agosto del 2007.
Ora la situazione è “stazionaria”; questo significa che il cancro è fermo ma purtroppo la grave lesione alla spina dorsale risulta non curabile.
Ho un’invalidità del 100%, supportata da tutta una serie di accertamenti clinici.
MA MICA POSSO GIRARE CON LA MIA SCINTIGRAFIA OSSEA APPESA AL COLLO!
Insomma, sono molto stanca delle persone IDIOTE che incontro e che “INSINUANO” che io non sia poi così gravemente malata!
L’ultima l’ho incontrata venerdì in ospedale.
La signora acidina, più anziana di me di una decina di anni, mi ha detto “Lei avrà anche mal di schiena ma comunque, (ammiccando in direzione delle mie gambe abbronzatissime) vedo che ciò non le ha impedito di andare al mare!”.
Vi rendete conto?
Io ho risposto alla signora acidina che a dire il vero non ci ho mai nemmeno messo dentro il piede, nel mare, e che la mia abbronzatura è completamente artificiale.
Con 45 euro si fa un abbonamento e ci si stende comodamente (in piedi non resisterei a fare la doccia) nel lettino solare e ci si abbronza.
La crema della "Dove" leggermente autoabbronzante ha fatto il resto.
Insomma, ancora una volta ho dovuto “giustificare” il mio aspetto fisico apparentemente “SANO” ad una paziente come me, ma un tantino stronzetta.
Prima di giudicare ed aprire la boccaccia bisogna sintonizzare il cervello.
Non tutti i malati di CANCRO perdono brandelli di carne e sono in disfacimento.
Vi assicuro che, lasciandosi andare, ci vuole poco a sembrare malati.
Mi verrebbe voglia di andare in ospedale col pigiama stropicciato ed i capelli arruffati.
Senza un filo di trucco e senza essermi lavata da tre giorni.
Magari senza aver preso i miei preziosi antidolorifici e l’antidepressivo urlando ed imprecando dal male.
Forse qualche vecchia megera acidina sarebbe soddisfatta.
Ma non lo sarei io.
E nemmeno il medico che mi cura.
Sempre molto gentile e contento di vedermi felice, profumata e curata.
Nonostante il CANCRO.
Nonostante le stronze acidine che incontro in giro per il mondo.
Olè
ps: ci tengo a precisare che il giorno che andrò in ospedale senza trucco, con i capelli unti e col pigiama, probabilmente sarà l'ultimo giorno della mia vita.
Ma credo che Giggino, sarbbe intervenuto prima, chiamando urgentemente l'ambulanza.
Anche quando ero inferma e la facevo nella padella, mi lavavo e mi truccavo.
Non per "ingannare" qualcuno col mio aspetto, ma per un mio stato mentale e psichico che aborrisce il lasciarsi andare.
Una volta ho incontrato una signora che aspettava la biopsia al fegato.
Aveva un cancro al fegato.
Io le ho detto che lo portava bene.
Lei mi ha detto "Anche lei!".
E poi ha aggiunto: "Siamo gravemente malate! Almeno non si vede, ed è già qualcosa!".
Per me è molto.
Altro che balle!
psps: N'antra de bone mi ha detto "Ma il sole non le farà male?"
"Nà mazzata in testa, quella si che fa male, mia cara!"
Che volete mi freghi adesso degli ipotetici futuri danni del sole?
Che mi venga l'osteoporosi?
Che me venga n'antro cancro?
Ma va là, sioccolina!
va là...corri...
Là...molto distante....
molto distante da me....
e mi raccomando...
fatti un bel te verde ed un minestrone di aloe...
che te fa ben alla salute...
e mi...
lassame morir in pace.