TRADUTTORE

BENVENUTO

Chievo , Dicembre 2007
Ciao, benvenuto nel mio blog!
Mi chiamo Annamaria, ho 49 anni (purtroppo) di professione architetto, sono un tantino "fuori" di testa e stò lottando con tutte le mie forze contro uno stronzissimo cancro del sangue, che mi vorrebbe eliminare!
Non ti spaventare, il cancro non è contagioso, ed io voglio dimostrare che si può vivere a 360 gradi, anche con un cancro, o perlomeno provarci!
E senza lagnarsi e farsi compatire (se non quel tanto che basta per ottenere delle cose che altrimenti ci sarebbero negate...insomma, già che ci siamo perchè non approffittarne?)
E come disse Freddie "[...] ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere."(Ultima intervista di Freddie Mercury, 1991).
Amen

Informazioni personali

La mia foto
Vivo a Chievo, (VR) e sono felicemente sposata da 17 anni con Giggino. Niente figli ma abbiamo tre gatti, che comunque non mi chiamano "mamma" (i figli son figli ed i gatti son gatti! Mica sono scema!). Ho anche UN MIELOMA sviluppatosi a causa della GAMMOPATIA MONOCLONALE! Lo scopo del mio blog, è quello di INFORMARE sulle cure e dimostrare che anche con un CANCRO si può vivere in maniera decorosa!! Cerco di vedere il lato "ironico" della situazione anche se, in effetti, a volte risulta un tantino difficile.... Meglio "riderci sopra" che frignare dalla mattina alla sera! Tanto, cosa cambierebbe? Che Giggino si trovebbe un'altra...ancor prima di restare vedovo! e non è proprio il caso.. anche se, a dire il vero, gli ho già proposto un paio di donzelle!
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ACQUARELLO

ACQUARELLO

lunedì 29 settembre 2008

IL PALCOSCENICO DELLA VITA

Vorrei diventare un tutt’uno con le coperte e la trapunta.
Spiattellarmi contro il materasso e respirare il cuscino.
Rotolare su un fianco e ascoltare la fitta nella schiena
Gongolare tra me e me e sfidarla ad aumentare di intensità, se ci riesce..
Oramai non mi fa più paura..
So benissimo cos’è…
Ormai la riconosco, sta diventando quasi monotona..
Quasi normale, quasi scontata….
Quasi amica..
Ormai fa parte di me e non so neanche più se sia veramente dolorosa.
Cosa vuol dire in effetti “dolorosa?”.
Penso che, in fondo, quasi mi piaccia.
Si distingue per costanza, rispetto ad altre fitte, ed oramai non saprei più rinunciarvi.
Non te lo aspettavi, questa, vero, brutta stronza?
In fondo è così bello essere doloranti e moribondi..
E’ come essere una specie di sado-maso.
Almeno penso.
Vorrei restare così, per sempre sotto le coperte.
Lasciarmi andare e dormire, dormire, dormire….
Non sentire più niente, lontana dal traffico, dal lavoro, dalle persone, dai casini della vita..
Non sapere più niente di quello che succede fuori dal letto.
Sbattersene le palle di tutto e di tutti.
E dormire, per sempre.
Le famose “ore dell’ozio”..
Vabbè, dopo tutta sta pippa.
Dopo ste lagne, mi sa che mi tocca alzarmi...
Un trucco ed un parrucco per favore..
Un piatto di energia..
Là fuori qualcuno mi aspetta e si aspetta che mi alzi!
Che mi faccia forza, che vada avanti..
Mica posso fare brutta figura e lasciarmi andare..
Ok, eccomi, adesso arrivo...
Sono un'attrice nata.
E recito ogni giorno.
Come tutti, in fondo.
Sul palcoscenico della vita.
Mah!

domenica 28 settembre 2008

IL DISTURBO COMPULSIVO DA SHOPPING

Che si trattasse di un vero e proprio disturbo, in effetti, l’ho appreso molto più tardi della data di origine dello stesso.
Proprio come per il Mieloma.
Ed, in effetti, mentre il Mieloma mi ha cagionato un “buco” nell’osso sacro, il disturbo compulsivo da shopping, mi ha cagionato e, sicuramente mi sta ancora cagionando (non servono particolari esami, basta un semplice collegamento on-line con la Popolare) un “buco” nel conto corrente.
Diciamo che, oltre al buco nell’osso sacro, mi ritrovo pertanto anche con le “mani bucate”.
Insomma, per farla breve, sono tutta un buco. Sono un osso-buco.
Le cosiddette “mani bucate”, le ho avute probabilmente sin dall’infanzia ma il disturbo si è decisamente aggravato nella tarda adolescenza.
Essendo “tardona” di mio, la mia adolescenza si è spinta fino intorno ai 20/21 anni, fino a quando cioè ho iniziato a guadagnare qualche soldo con il sudore della mia fronte.
Prima come “facchino” alle poste, poi come “vendemmiatrice”, poi come “tirocinante in uno studio di architettura”, tirocinio che si è spinto ben oltre la laurea avvenuta nel lontano novembre del 1984 (cazzo come vola il tempo!).
All’inizio andavo a fare shopping con la mamma: è stata lei la mia istruttrice. Anche lei aveva qualche ansia interna che la divorava e che cercava di sedare con l’acquisto di beni futili, soprattutto vestiti, scarpe e rossetti.
Mi piaceva andare in Centro a fare spese con la mamma. E mangiavo sempre un gelato pinguino alla nocciola, mentre lei un semifreddo od una mattonella, che acquistavamo in una storica gelateria ancora in auge, del centro di Verona.
Prendevamo sempre l’autobus per andare in centro, per l’esattezza era il n.10.
Il nostro negozio preferito era in Via Cappello, una specie di grande magazzino dove si trovava di tutto.
Lei era una signora che amava vestire con una certa “classe”, anche se era la figlia di un muratore, aveva sposato un operaio e faceva la parrucchiera.
Però era sempre elegante, almeno io me la ricordo così. Persino il suo vestito da sposa, del 1947, aveva una linea molto semplice e stranamente ancora attuale, veramente molto scic, non come certi vestiti da sposa pomposi, che se li rivedi dopo un tot di tempo, ti viene un accidenti.
Anche quando aveva settant’anni, curava molto il suo look, nonostante gli acciacchi e portava spesso i pantaloni, contrariamente a molte donne della sua stessa età. Amava molto le tute di pile, e diceva che “fino a cinquant’anni ci si può vestire di nero, ma poi ci si deve vestire di rosso”. E penso ancora adesso che abbia ragione (ho ancora poco più di un anno di tempo, dopo dovrò rinnovare quasi completamente il guardaroba, perché ho troppa roba di colore nero. Mi toccherà fare shopping!).
Insomma, nà volta andavo a “fare spese” in Centro con la mamma.
Poi ho cominciato ad andare in giro in Centro a spendere i soldi della mamma, del papà, di Giggino ed anche, ovviamente, i miei (che comunque, come si dice da noi, “pareli pure attorno, ma tanto iè sempre quei!").
Poi ho continuato andando nei centri Commerciali.... (mi piacciono le Corti Venete)
Ho scoperto il mercato dello Stadio al sabato mattina....
L’Outlet di Mantova..
L’Ipercoop di Sarzana..
Il mercato di Forte dei Marmi….
Quello di Istanbul e di Marrakech..
Insomma, ovunque ti giri c’è un mondo di beni di consumo da consumare…
Il disturbo consiste nell’impulso irrefrenabile di ripetere un gesto continuamente e senza controllo (come quando continuavo a mangiare chili di ghiaccio, ma il disturbo poi si è scoperto era cagionato da una grave anemia).
E nel trarne un sacco di goduria.
Comperare vestiti e tailleur, scarpe e stivali, sciarpe e cappelli, ed accumularne una quantità tale da rendere indispensabile, ogni tot mesi, operare una selezione per ovvi motivi di spazio.
La gioia che traggo nello spendere, è inversamente proporzionale al prezzo.
Meno spendo, più compero, più godo.
Parlo ovviamente a livello personale.
Ed accumulo una quantità di capi di abbigliamento che non mi servono a niente.
Se non a sedare il mio impulso compulsivo.
Ma si quieta per poco.
Solo fino al fine settimana successivo, quando riesco ad arrancare in qualche punto vendita e ricominciare di nuovo o fino ai prossimi saldi!
Alla facciazza del conto in rosso…
Ovviamente, con la scusa che sono malata, tale disturbo si è aggravato.
Della serie: “Per quale motivo mi dovrei privare di una, se pur stupida nonché transitoria “ebbrezza” provocata nà volta tanto, non da un’iniezione di contramal? Perché e per chi dovrei risparmiare denaro? Cosa me ne faccio di tutti i soldi del mondo, se non mi posso comperare un nuovo osso sacro?”.
Lo so, invece di “buttarli” nel cesso, potrei fare beneficenza...
Potrei sfamare un campo di rom...
Potrei adottare 20 bambini Brasiliani..
Potrei, potrei…
Ma ho un “disturbo compulsivo” da shopping, una malattia grave, quasi come il CANCRO!
Se solo riuscissi ad indirizzare l'interesse esagerato (chiamiamolo così) verso qualche altro campo, forse potrei migliorare..
Sai che ridere, se mi venisse il “disturbo compulsivo da cotechino col ciuffo?”.
Povero Giggino….

ps: una bambina brasiliana l'abbiamo adottata, Giggino ed io e si chiama Bruna.
Adottare un bimbo a distanza non è complicato.
Ed il contributo mensile da versare è soggettivo.
Ci sono molte serie associazioni ONLUS che lo fanno.
Noi lo faccaimo attraverso una cara ragazza che si chiama Luciana e ci arrivano sempre notizie di Bruna, foto e disegni; lei adesso vive con i nonni e si è fatta una bella ragazzina, anche se ha ancora molti problemi dato che la madre non è molto presente....
L'associazione, per gli interessati si può contattre all'indirizzo amarelo@infinito.it.
Chi si occupa di questi bambini in difficoltà, è gente molto in gamba che quasi tutti gli anni si reca in Brasile, per aiutali anche fisicamente.
Sono persone da ammirare che dedicano molto del loro tempo, che potrebbero passare, che ne so, a fare shopping alla grandemela, agli altri. A quelli che sono in difficoltà. Altro che "perpetue" in Chiesa. Altro che rosari settimanali. Altro che chiacchiere sui blog! Altro che balle!

sabato 27 settembre 2008

IL SILENZIO DELLA NOTTE

Giggino dorme beato sognando, forse, nà cubana.
Maggiolino e la Kicca, dormono accucciati sulla coperta di pile, ai suoi piedi.

La notte è scesa veloce avvolgendo tutto con le sue grandi braccia scure
Tutto tace.
Solo lontano un cane abbaia, forse destato da uno sbuffo del vento.
Il rintocco del pendolo scandisce il passare del tempo.
Tutto sembra sospeso…..
Tutto rimane in attesa ….
L’ansia vaga silenziosa per le stanze buie, in cerca di una preda.
Mi trova distesa nel letto e si impossessa della mia mente e del mio corpo.
Gli incubi sono in agguato.
Stanotte succede qualcosa.
Qualcosa di scuro, di scuro come la notte….

Cazzo, chissà dove ho messo le gocce di alprazolam!
Forse potrei bere un bicchierino di limoncino.
Magari funziona lo stesso come sonnifero..
Basta che Giggino la smetta di russare come un treno..
diodellmadonna, mi sa che è meglio se mi trasferisco sul divano in soggiorno…..
Ma comincia a fare frescolino…
Mi sa che oggi ho mangiato troppe “zinzole” e mi sono rimaste indigeste….
Ma insomma, possibile che tutti dormano beati (gatti compresi) e a me mi tocca di contare le pecore?
Porca miseria, IO sono malata ed ho bisogno di riposo!
Quasi quasi adesso sveglio Giggino e glielo dico!
Insomma domani è anche sabato e non deve alzarsi prestissimo.
In fondo sono solo le due e venti.
A nessuno avanza un tavor?
Dove ho messo il Lexotan?
UFFA CHE PALLE!
Voglio andare in discoteca!!
AIUTOOOOOOOOOOO!!!!

venerdì 26 settembre 2008

LA MALATTIA DA LAVORO

Massimino, lo conosco da un tot di anni.
A dire il vero, prima di conoscerlo non avevo mai avuto problemi di salute..
Ma siccome non sono superstiziosa, penso che si tratti di una coincidenza.
Devo dire che, con la scusa di aiutare Giggino che a sua volta aiuta Massimino, mi sono ritrovata a fare un lavoro molto interessante, per carità, ma che consiste, in sintesi, nel quantificare i danni o presunti tali, cagionati ai Clienti dai miei Colleghi e valutare se qualcuno interverrà ad aiutarli a pagare, se del caso, tali danni.
Non entro ovviamente nel dettaglio del mio lavoro, ma in sintesi, molto spesso mi trovo nella situazione di dovere dare delle “brutte notizie” a stì poveri Colleghi, che devono “calare le braghe” e mettersi a 90 gradi.
Devo dire che, ovviamente, io non ho il POTERE di decidere della sorte dei miei Colleghi, ma cerco solo di fare bene il mio lavoro e facendolo bene, molto spesso sono costretta a comunicare loro delle brutte notizie, sempre inerenti il “vil denaro” ( non la salute, per fortuna).
All’inizio della mia, chiamiamola così, “carriera”, un tale mi ha detto, dopo avere ascoltato la mia “proposta” di risarcimento, senza mezzi termini di “METTERMELA NELLE CIAPPET”.
Io mica mi sono offesa. Probabilmente, anzi, sicuramente mi sarei incazzata moltissimo anch’io.
E’ stato più simpatico, si fa per dire, un Ingegnere che, una volta sentite le mie doglianze in merito alle sue aspettative di ricevere una certa cifra come rimborso, mi ha detto “Ma lei, crede di cavarsela così? Mi mette lungo disteso a terra, e poi se ne lava le mani?”
Hei, ma che cazzo ci posso fare io cari Signori se, “legalmente” vi INCULANO?
Io non ho mica un cassetto pieno di soldi da elargire ai vostri Clienti se Voi provocate qualche casino!
Magari avessi qualche potere!
Invece sono l’ultima ruota del carro!
Fatto stà, che mi viene il dubbio di essermi ammalata a causa di tutte le MALEDIZIONI lanciatemi, dai colleghi incazzatissimi o da gente che si era creata delle false aspettative in una determinata situazione.
Pertanto potrei, nel caso specifico, chiedere un risarcimento per avere contratto una MALATTIA DA LAVORO.
Potrei, per cominciare, fare causa a Massimino.
E chiedergli un risarcimento esemplare.
Spremerlo come un limoncino.
Potre farlo, se fossi veramente DEFICIENTE.
Potrei anche chiedere aiuto a Vanna Marchi.
Che mi faccia una “FATTURA” scacciasfiga.
Buttare nel cesso un po di denaro!
Infilarmi qualche amuleto in quel posto.
Pensare che c’è gente che VERAMENTE si è rovinata per avere dato moltissimi euri a quella befana ed alla figlia, per cercare di scacciare la sfiga!
Ho visto il processo in TV.
C’era una ragazza che ha detto di CREDERE NELLA SFORTUNA.
Non capisco esattamente cosa intendesse ma ha citato come esempio il fatto che “è morto mio nonno e mio fratello ha avuto un incidente stradale”.
Diodellamadonna, non era mica una povera anziana di 80 anni mezza rincitrullita!
E ritenendosi perseguitata dalla sfortuna, ha investito un tot di soldi, per cercare di combatterla.
Con l’aiuto di Vanna Marchi e del mago zurlì!
Non sono, fortunatamente, arrivata ancora a quel punto, anche se, a dire il vero, ritengo di “avere già dato” ampiamente.
La sfiga non esiste, a mio avviso.
Non esiste nemmeno la fortuna o la sfortuna.
Esiste sicuramente l’IGNORANZA.
Ed è quella che fa veramente tante vittime!
E se qualcuno mi manda a ‘fan culo, per motivi di lavoro, ha tutta la mia comprensione.
Se riesco a cavarmela, quasi quasi metto su un’attività per cercare di evitare che l’IGNORANZA, (nel senso di mancata esatta conoscenza) provochi perdite pecuniarie ai miei Colleghi (oltre, ovviamente, a fare tutto il possibile perché, sempre a causa dell’ignoranza, altra gente non si prenda una bella inculata con la GAMMOPATIA MONOCLONALE).
Un’agenzia di “PREVENZIONE” delle inculate.
Io, sulla base delle mie conoscenze, ti insegno come devi fare per cercare di evitare che te la mettano in quel posto.
Magari faccio anche tanti soldi.
E la smettono di mandarmi a ‘fan culo!
Anche se non ci credo, alle maledizioni, ma già che ci sono…..

giovedì 25 settembre 2008

LA SANITA' E LA SANTITA'

Ieri sono stata alla mensile visita di controllo in DH ospedaliero.
Solo che ho sbagliato zona in attesa della visita e dopo il consueto flebo.
Cioè mi sono seduta tra due “parenti” di malati e non come sarebbe giusto, tra i malati.
E così ho capito definitivamente una cosa.
Sono molto contenta di essere una malata, anziché la “parente” di un malato.
Ho conosciuto una moglie consumata dalle tribolazioni.
Lasciata “sola” ad assistere il marito, dimesso dopo sei mesi di ricovero ed un trapianto di midollo, andato non proprio benissimo.
Una moglie con gli occhi gonfi di pianto, che mi raccontava di quante scariche di diarrea faceva suo marito la notte.
Una moglie costretta a “portare” fisicamente il marito due volte la settimana in DH, un marito che non riesce a stare in piedi, un marito alto un metro e novanta e che pesa sui sessanta chili.
Un marito stanco.
Una fotocopia di mio fratello Sergio.
Solo molto più stanco.
E dall’altra parte avevo seduta una madre, che ha già perso una figlia e sta curando l’altra.
Una madre lasciata sola dal marito, che non se la sente più di affrontare la malattia della seconda figlia.
Io ero lì in mezzo per sbaglio, a dispensare consigli cretini del tipo: "Non ce la puoi fare da sola, perché non ti aiuta nessuno? Non hai fratelli o sorelle?"
“Mio marito ha due sorelle che se ne sbattono le palle", è stata la risposta della Moglie "ed a casa ho un fratello disabile sulla sedia a rotelle. E l'altro mio fratello è morto a 27 anni in un incidente stradale. E mia madre, vedova, da allora non si è più ripresa! Se anche mio marito finisce sulla sedia a rotelle, io non ce la faccio e penso che mi uccido!".
Io sono stata una “sorella di un malato”, amato e curato dalla famiglia, e mi veniva da vomitare a sentire queste storie.
Avrei preso la Moglie e me la sarei portata a casa.
Le avrei fatto degli impacchi agli occhi gonfi.
E alla Madre, cosa avrei potuto dire, di appena appena un tantino intelligente?
Ed allora sono scappata, come una vigliacca!
Tra quelli “malati”, dove è giusto che io adesso stia.
Che sfortuna essere stati anche dalla parte dei “parenti” di un malato che ha una malattia simile alla tua!
Dov’è l’assistenza domiciliare?
Come si fa a dimettere delle persone che non stanno in piedi e lasciare i famigliari, letteralmente nella merda?
I soldi non fanno la felicità, è vero!
Ma la Moglie consumata, se avesse un po’ di denaro, anziché avere perso il posto di lavoro a causa della malattia del marito, e se non avesse il mutuo da pagare, ed avesse almeno un’infermiera che accusse il marito, sicuramente starebbe MOLTO meglio!
Ed anche se avesse delle “sorelle” del marito che non se ne “sbattono le palle”, come mi ha detto lei.
Per me risulta una cosa inconcepibile!
Ma evidentemente, noi “sorelle”, di “fratelli” malati, non siamo tutte uguali.
Forse la Moglie consumata, troverà la forza di andare avanti.
Forse si arrenderà e si lascerà andare.
Altro che assistenza domiciliare!
Sono stati “tagliati” i fondi alla SANITA'.
Però, in compenso, che culo, non paghiamo più l’ICI!
Lo so, è un post che fa schifo!
Ma è impossibile, non tornare a casa dal DH, specialmente se per sbaglio si parla con i “parenti” dei malati come è successo a me, senza avere una irrefrenabile voglia DI SPARARSI UN COLPO IN TESTA!
Per non diventare “un peso morto” da accompagnare in DH, una volta al mese!
Per non diventare un “zombi” e sapere, che in fondo, quando sarai morta, i “parenti” (come in fondo, ho fatto io a suo tempo con mia mamma e mio fratello) “tireranno un sospiro di sollievo!”.
E ricominceranno a vivere, senza tenere più il conto delle “scariche” che noi malati, facciamo durante la notte!
Non è giusto, dimettere le persone dall’ospedale, quando stanno così male!
E lasciare i parenti ad affrontare cose più grandi di loro!
E che vadano a ‘fan culo, tutti gli stronzi che non danno un aiuto concreto, alle mogli dei fratelli consumate dalle ore passate accanto ai loro cari!
Spero di morire prima, di diventare un PESO così grande!
E di tutto questo dobbiamo ringraziare la SANITA', la BUROCRAZIA di merda e quella vacca di sua zia in carriola!

ps: tanto per "stemperare" l'aria un tantino asfittica de stò post di merda, proprio non so che cazzo dire!
Forse potrei raccontarvi di quanto gentili e simpatiche sono le infermiere in DH.
E raccontarvi che ho conosciuto una ragazza che ha fatto recentemente il trapianto di midollo a causa delle leucemia e che, miracolosamente, non solo sta benissimo, ma non ha perso nemmeno un capello, nonostante la chemioterapia! Quasi un miracolo di padrepio!
E poi il medico che mi segue (non solo me ovviamente), devo dire che è proprio "BELLO", nel senso fisico del termine.
Insomma, siccome anche l'occhio vuole la sua parte, è meglio essere curati da un medico "figo", che non da un medico tipo "cesso".
Che di "cesso" ci sono io e basto ed anvanzo...
Nonostante il "trucco" e "parrucco"...
Ciao ciao

martedì 23 settembre 2008

LA COPPA D

A proposito di tette, ho scoperto che, mio malgrado, sono proprio nata nel periodo storico sbagliato.
Come si suole dire, “ai miei tempi”, vale a dire quando ero nà giovinetta, le “tette” grosse, erano considerate una cosa deplorevole, ed era doveroso nasconderle.
Vorrei precisare che sono nata l’8 ottobre del lontano 1959.
Sin da piccola, le mie zinne, hanno cominciato a svilupparsi precocemente.
Risale infatti all’incirca all’età di 7 anni, l’episodio che mi ha segnato “dentro”, già altre volte citato, quando la mia compagna di giochi, Maria Cristina Ninnin, mi ha apostrofato, ed eravamo davanti al sagrato della Chiesa, chiamandomi, con fare spregiativo, “FATA MUCCONA”.
Non ricordo a dire il vero, cosa le abbia detto io, in ogni caso tale “ferita”, non si è ancora rimarginata e, talvolta quando m i guardo allo specchio, vedo riflessa nà mucca, ovviamente di quelle da latte.
Dopo stà doverosa premessa, vorrei ricordare a tutti i giovani di adesso, che quando ero una adolescente ed anche dopo, andava molto di moda essere “piatte”, come la tavola da surf ed inoltre, erano stati anche aboliti, per un tot di tempo, i reggiseni.
Ovviamente si vedevano delle “mammelle” che fluttuavano nello spazio, scandendo l’andatura della femmina in oggetto, ma molte donne si sono “adeguate”, anche se magari non avevano propriamente un seno del tipo auto-reggente.
Leggende metropolitane, o fatti realmente accaduti, raccontavano di donne, che pur di non mostrare le poppe troppo esuberanti, fossero ricorse nientepopodimenochè a rimedi quali agire “in sito”, con una specie di fasciatura contenente.
Nel mio caso specifico, ricorrevo all’ingobbimento, per raccogliere il seno quarta coppa D, all’interno delle spalle.
E adottavo dei capi di abbigliamento, piuttosto morbidi in loco.
Ammesso che potessero esistere, dei capi di abbigliamento che mimetizzassero le mie prorompenti zinne.
In ogni caso, sono sempre stata identificata, mio malgrado, come una “TETTONA”.
Al liceo, era il periodo delle “femministe” e dei cortei dove gridavamo “l’utero è mio e me lo gestisco io!”.
Giravamo con abiti trasandati, “vintage” si direbbe adesso e rinnegavamo, ove fosse stato possibile, la nostra femminilità se essa era riconducibile alle zinne.
Io adoravo delle mie compagne di classe, che avevano un seno molto piccolo, che stava in una coppa di champagne.
Io, indubbiamente, anche se ero in effetti piuttosto “florida”, in ogni parte del mio corpo, ero senza dubbio la più “tettona” della mia classe.
Nonostante cercassi di mimetizzare le poppe, la cosa risultava piuttosto difficile.
Ricordo ancora, quella volta che dù muratori che stavano lavorando nei pressi del liceo, al mio passaggio hanno gridato “heilalà, che salute!”.
Li trovassi adesso, probabilmente li INCULEREI. Altro che salute!
Comunque, non so che cosa sia successo nel costume e nella società, fatto stà che adesso le TETTONE, vanno molto di moda!
E se ti guardi intorno, vedi spuntare tettone in ogniddove!
A parte quelle che se le fanno pompare e di solito le riconosci perché sono antigravitazionali e la parte superiore risulta stranamente rotondeggiante, vi sono molti espedienti per farle lievitare.
Reggiseni imbottiti, applicazioni removibili al silicone, alze-tette di tutti i segnati e varie formule magiche (pastiglie, impacchi ecc. per farle lievitare come i pandori, almeno così ti dicono).
Penso che ci siano donne che, iniziando a strizzare dal polpaccio, spingono la carne verso l’alto (perché, cazzo, da qualche parte deve pure trasbordare) ed arrivano ad aumentare le poppe magari di una/due misure.
Ai miei tempi, era cosa veramente RIPROVEVOLE, e molto out, esibire la benché minima parte delle spalline del reggiseno!
Adesso, penso grazie a Dolce & Gabbana, non solo si mostrano le tette, ma pure i reggiseni, e magari di un altro colore (si mostrano anche le mutande, ma quella è tutta n’altra storia).
Insomma, finalmente c’è stato lo SDOGANAMENTO DEL REGGISENO!
Viva le spalline del reggiseno in vista!
Per non parlare del, chiamamolo così, TAGLIO (che sarebbe il punto di unione tra un seno e l’altro quando le due zinne si toccano).
Alcune il TAGLIO, non ce l’hanno perché le zinne sono troppo piccole ed in mezzo alle due, anche se cominci a tirare/spingere, la carne partendo dalle scapole, rimane sempre nà specie di tunnel.
Le tettone come me, invece sanno che il TAGLIO, si produce facilmente, basta indossare un qualsiasi reggiseno, senza bisogno di tirare niente: basta infilare le zinne nei contenitori, possibilmente di misura adeguata, e voilà il gioco è fatto!.
Ecco pronto un bel decolté col TAGLIO in vista.
Ai miei tempi era rigorosamente “out” esibirlo.
Oggi lo mostrano anche le settantenni che hanno, nò un piede come me nella fossa come me, ma già tutti e due!
Una sera, prima che mi si rompesse il sacro, sono uscita a mangiare una pizza con la mia amica Marghe ed il suo fidanzato.
Alla fine della serata, ho fatto presente alla mia amica Marghe, che le si era slacciato un bottone della camicetta, senza peraltro che si intravvedesse nulla, poiché sotto lei portava una canottiera.
In quel mentre, mi è caduto l’occhio sul mio decolté: diodellamadonna, mi si vedeva il taglio! Non ricordo che maglia indossassi, ma non era certo nelle mie intenzioni, lo giuro!
La mia amica Marghe, mi ha fatto presente che ero partita da casa, con una scollatura del genere, e lei era convinta che lo avessi fatto di proposito!
Le sue colleghe, vanno sempre a lavorare col TAGLIO a vista!
“diodellamadonna”, le ho detto, “tu mi conosci bene, lo sai quanto ho sofferto nella vita per avere due tettone, e ti pare che a quasi 50 anni, improvvisamente, mi metto a mostrarle?”.
“Che ne so”, mi ha risposto lei, “era da tanto che non uscivamo insieme!”
Così, adesso per suo moroso, sono “Quella col TAGLIO in vista!”.
Care Signore, anche se la moda cambia ed adesso sono diventate di moda le TETTONE, penso comunque che “tutti i frutti a la so stagion!”(tutti i frutti alla sua stagione).
A 20/30 anni si potranno scoprire le tette antigravitazionali naturali o gonfiate, fare uscire i perizomi dai pantaloni e fare intravvedere gli sfinteri anali (è sempre comunque questione di “stile”: a me, francamente, tutta sta biancheria e sta’ carne in vista mi mette un po’ di tristezza (e di invidia, probabilmente). A mio marito invece no!) ma a 50, penso sia meglio cominciare a coprire!
Ieri sera sono andata a comperarmi un capo passpartù per l’inverno (Giggino non capiva cosa fosse, poverino non capisce un cazzo di moda), vale a dire un dolcevita nero sottogiacca, e sono andata in un negozio specializzato anche sull’intimo.
La commessa, dopo avere studiato la mia faccia e le mie gambe secche, mi ha detto “Le faccio vedere una taglia L, la sua arriverà la prossima settimana”.
Allora, come fanno i maniaci sessuali nei parchi o nelle strade buie, mi sono aperta la giacca e le ho mostrato le zinne, maldestramente contenute nel reggiseno terza coppa D e celate da una camicia nera e le ho detto: “Signora, va benissimo la L!!!!”.
“diodellamadonna", (o qualcosa di simile) ha esclamato la commessa, "ha proprio ragione, le ci vuole nà L!”.
Altro che balle!
Anche se ho perso 15 chili, le mie tette, fanno sempre provincia!
E pesano pure!
Che palle!
Olè


Ps: per chiarire nà volta per tutte la storia delle misure dei reggiseni, siccome mi è stato più volte richiesto il significato delle “coppe”, adesso vi illumino, o almeno cerco di farlo.
La taglia prima, seconda, terza, quarta, quinta ecc. si riferiscono, generalmente, alla circonferenza del busto.
Le coppe invece, A,B,C,D,E,F,G,H, ecc. si riferiscono alla massa della mammella in sé stessa medesima.
Pertanto, si può trovare una persona molto robusta, che ha pertanto nà quinta, però coppa B, perché ha poco seno.
Oppure nà "sgnanfrina" (cioè una donna niente in tutto), che ha una prima coppa D, perché è magrissima ma con due zinne esagerate!
Giggino, che è abbastanza “pettoruto” (e per tale motivo è stato spesso oggetto di scherno da parte di qualche amico scemolotto), potrebbe avere, ad esempio, una sesta coppa B.
Io avevo una quarta coppa D.
Ora ho una terza coppa D.
Anche se ho perso 15 chilogrammi, il diametro del busto si è ridotto, ma le zinne nemmeno un etto! Stè stronze, che le devo tenere su con la spina dorsale!


QUIZ (per vedere se avete capito):
Ha più seno, una terza coppa D od una sesta coppa B?
Risposta esatta: Mah!
E poi la cosa non ha rilevanza ai fini della causa in oggetto.

Psps. A proposito di un scemolotto in particolare, detto Malpa, amico (?) di Giggino, Egli soleva prenderlo spesso in giro, a proposito delle sue zinne (di Giggino).
Famosa fu quella volta che, in piscina, nuotando sott’acqua, cercò di palpeggiarlo sorprendendolo mentre stava facendo dorso, salvo poi accorgersi di avere clamorosamente sbagliato persona!
Che bevve un tot di acqua, e che quando si rimise in piedi davanti al Malpa, (nello specifico lo sovrastava di oltre mezzo metro)gridò: “Fuori i culattoni dalla piscina!”.
E fu salvato dal pestaggio, solo perché intervenne un altro amico che riuscì a sedare gli animi.
Mentre Giggino, a bordo della piscina, se la rideva!
Ed ogni tanto ce la raccontiamo ancora tra di noi, e ridiamo…
Alla facciazza del Malpa!
Altro che balle..

LA MISSIONE IMPOSSIBILE

Ieri sera, come al solito, mi sono posizionata sulla mia meravigliosa poltrona rossa per semi-paraplegici, a mangiare e disegnare, con il sottofondo della TV in compagnia di Giggino, della Kicca (che da quando è stata sterilizzata sta diventando bulimica) e Maggiolino (che si fa sempre le unghie, lo stronzetto, sul rivestimento della poltrona medesima).
L’intento era quello di mangiare e poi, con il sottofondo della Tv a 42 pollici (ma quella per sfigati, quella che nella pubblicità delle Tv al plasma, veniva un pezzo installata nel bagno, tant’è fonda!), disegnare in compagnia della mia famigliola.
L’operazione ieri sera è risultata una MISSIONE IMPOSSIBILE.
Diodellamadonna! Sul primo canale non vediamo una minchia perché probabilmente l’antenna è da sostituire (comunque non mi pare ci siamo persi granché, c’era una fiction: na volta erano chiamati sceneggiati, adesso si chiamano così. Ma vuoi mettere “Il segno del comando?” Din don, din don, amoore miiiio, 100 chitarre suonano cosssììì….ma tu, ma tu…).
Sul secondo L’ISOLA DEI FAMOSI!
A parte Luxuria, compagna di partito, proprio di famosi Giggino ed io non abbiamo identificati altri! (vabbè, si vede che ci siamo persi qualcosa quest’ultimo anno a causa della mia malattia e di altre sfighe varie).
In ogni caso, ho già espresso un parere in merito a sto reality: ma perché, soffrire per soffrire, non li mandiamo nelle favelas o a Lampedusa, così almeno fanno qualcosa di VERAMENTE UTILE (invece di cazzeggiare tutto il giorno sporchi e affamati?).
Al limite, potrebbero venire a casa mia, a stirare le camicie e zappare l’orto (che mio padre non stà bene).
Poi potrebbero andare a pescare nell’Adige, dove ci sono le trote.
E potrebbero fare i collegamenti dal boschetto in riva al fiume e, già che ci sono, raccogliere le bottiglie di plastica e tutte le schifezze che gli umani ci buttano dentro.
Poi, se sono fortunati, potrebbero pure “pescare” un cadavere (ogni tanto qualcuno si butta, nel fiume) così ci sarebbe un’impennata dell’audience.
L’unica cosa davvero “intrigante” della summenzionata trasmissione, secondo Giggino e me, era avvistare se, da qualche ora, una delle tette pompate della Ventura, finalmente, avesse fatto capolino dal vestito strizzato di Armani.
Così, per curiosità: ma ci toccava cuccarci tutto il programma, e come sottofondo anche per una che sta disegnando, e con il CANCRO, non è proprio cosa!
Allora abbiamo provato sul terzo canale dove stavano parlando di disgrazie varie, ed in particolare stavano mostrando il cadavere di una sconosciuta da identificare.
Davvero troppo per il sottofondo per una con il CANCRO.
Esclusi canale 5 e rete quattro perché non riceviamo bene il segnale, rimaneva italia 1, dove c’era una puntata nuovissima di Grey’s Anatomy.
Davvero troppo per una con il CANCRO, che domani la una visita mensile in DH Ematologia.
Mi pareva di sentire l’odore di ospedale che filtrava dallo schermo.
E poi c’era un povero deficiente pieno di canne che gli uscivano da ogniddove, e che doveva essere operato senza anestesia perché era allergico alla stessa.
Davvero troppo. E’ che domani devono anche operare mia suocera, in anestesia totale per fortuna.
Niente di grave, per carità, lei ha SOLO, una “sbofice” (in veronese andante, una cosa trascurabile, non particolarmente preoccupante) ernia, quella che avrei tanto voluto avere io l’anno scorso!
Insomma, alla fine mi sono decisa e sono andata a letto!
Tanto la “tetta” a forma di pallone della Ventura, mica era ancora uscita e penso che nemmeno sia uscita in seguito, anche perché ogni 5 secondi la Ventura, gli dava nà botta e se la ricacciava dentro!
Per concludere, quindi, mi viene spontanea codesta domanda: ma perché paghiamo ancora il canone della Tv?
Mah!

lunedì 22 settembre 2008

LA FORMA PERFETTA

Ultimamente ho "perso" nà quindicina di chili.
Un po’ mi era stato tanto raccomandato dall'Ematologo che mi ha visitata la prima volta.
“Signora”, mi disse nell’Ottobre scorso, “mi raccomando, faccia la brava e torni 60 chilogrammi!”.
Io sono alta un metro e settanta scarso (se fossi dritta sarei oltre il metro e settanta, ma a causa delle grosse tette che erano una quarta coppa D ed ora sono una terza coppa D, mi sono ingobbita nel tentativo di nasconderle) perché “ai miei tempi” andavano di moda quelle “Piatte” come nà lavagna, e nessuna si sognava di farle lievitare come due meloni, come succede invece spesso oggi!.
Tanto premesso, siccome sono evidentemente una super-figa, nò per tirarmela, dal momento che "dentro di me", sapevo che doveva succedermi qualcosa di “grave”, (come in effetti è successo) ho pensato di mettere su, nà quindicina di chili, spampanati a dire il vero un po’ dovunque nel corpo, tanto che, in effetti, non è che si vedessero molto, almeno da vestita.
Sapete, mi sono detta: “Cazzo, mettiamo che mi viene un CANCRO e che mi debilito, forse è meglio che metta su un po’ di chili di riserva, così invece di diventare secca in seguito come un “mandriglolo” (castagna fatta essiccare e che và assaporata molto lentamente perché dura e tutta rattrappita), ritorno normale e così rientro in tutti i tailleur, di zara e Extenn che adesso mi tirano ovunque, anche se mi stendo sul letto ad infilarmeli e trattengo il fiato".
Così detto fatto, sono "inspiegabilmente" ingrassata ed ero diventata “una bella sposotta” di 72 chilogrammi.
Na bella taglia 48.
Con due belle cosciotte un bel culotto (piatto ma esteso) e do mammelle che la Fata Muccona, al confronto, mi faceva un baffo!
Incontenibili nei reggiseni: o me ne usciva nà parte sopra o me ne usciva nà parte sotto. Erano decisioni personali da prendere al momento.
Tentavo di strizzarmi in pancere e calze contenitive, ma a forza di tirare, a momenti ho “tirato nà brena!”.
Così, dal 19 luglio 2007, dopo che mi si è rotto l’osso sacro ed ho scoperto di avere finalmente un CANCRO, ho cominciato a perdere peso (pensa che culo!), senza fare nessuna fatica, perché "mè proprio passà la fame!"
Adesso ritrovo ancora in giro, qualche "betonega", specialmente al mercato allo stadio, quando mi ci trascino al sabato mattina, tanto per cercare di “sfogare il mio malessere” con il disturbo compulsivo da shopping (ma non funziona più, porca vacca).
E lì mi sento dire, dalle betoneghe: “Ma come ti trovo bene!”.
“Ma come ti stà bene sto vestitino!”
“Sei tornata, nà taglia 42!”
Ma pensa che fortuna che ho!
Ed allora, come al solito, esce la TROIA che c’è in me! (a ndire la verita, è sempre li pronta)
Ed alle ignare betoneghe (che in fondo parlano solo per gentilezza, forse...), rispondo:
“Ma cara, per entrare nella 42, Le consiglio proprio tanto un bel CANCRO!. Dimagrisce senza fare fatica! Poi, se ha particolarmente culo, e fa tante radio o tante chemio, magari entra anche nella 40, così le vanno bene tutti i capi del campionario!”
Ovviamente, le betoneghe, poverette, pensano che stia scherzando e restano un tantino interdette!
Non sanno, ovviamente che dire!
Mi guardano male, i mariti si toccano i coglioni, (alcune toccano i coglioni dei mariti), e quelle che “sanno quello che ho”, generalmente dicono “oH, oggi gli gira male, portate pazienza!”.
PORTATE PAZIENZA STO’ PAR DE BALLE!
Diodellamadonna, sono sicura che qualche “DEFICIENTE”, si accontenterebbe di contrarre qualche malattia (magari non proprio il CANCRO, ma ad esempio il cagotto od un'intolleranza alimentare alla pizza con le acciughe, alla maionese ed alle patatine fritte) pur di dimagrire!
Siamo nel mondo dei “magri per forza!”
Io mi guardo allo specchio e mi dico: “diodellamadonna, ma guarda,come mi sta bene (a parte la zona culo) stò completino taglia 42! Sarò sicuramente la più “in linea” del cimitero!"
E non vedo l’ora di dirlo, mercoledì, all’Ematologo!
Olè

Ps: Giuro, la prima che mi dice ancora, sapendo che cosa ho, cioè UN CANCRO, che “mi trova in forma splendida”, gli tiro un pugno sul naso.
Diritto secco e gli lascio lo stampo del “brillo” sulla punta.
Che è ora di finirla, col binomio MAGREZZA=BELLEZZA!
Vabbè, non essere “incropiti”, vabbè non caricare la spina dorsale, ma le ossa in vista, in un corpo femminile, mi ricordano troppo le foto scattate nei campi di concentramento!
E a me ste modelle che in mezzo alle gambe ci passa un treno, mi fanno schifo!
Ed anche stè tette gonfiate che sembrano palloni e che arrivano appena sotto le tonsille, mi fanno un tantino senso.
Per non parlare delle bocche a gommone!
Ma non si può essere solo NORMALI?
E possibilmente, sani?
Mah

PsPs: Sarebbe ora, che gli uomini, cominciassero a "gonfiarsi" i coglioni, per essere "più fighi!"
Che comincino a gonfiarsi qualcosa anche loro! Oltre che i muscoli, vogliamo vedere "attributi grossi come meloni", e "cotechini col ciuffo", minimo minimo, delle dimensioni di quelle di Rocco Siffredi!
E' ora di finirla! Viva la parità dei sessi!
Donne magre e siliconate e uomini muscolosi e siliconati! Questa è la vera parità!
Del cervello e dei sentimenti, della cultura non ce ne facciamo un emerito cazzo!
Viva le veline, le mandoline, i lati B, i tronisti, il silicone e gli anabolizzanti!
ABBASSO IL CANCRO!
FORZA CHIEVO!

mercoledì 17 settembre 2008

MI MANCA UN ESAME

Non so per quale cazzo di motivo, ma ho un sogno ricorrente che mi fa sempre alzare (bella questa, alzare, che la mattina mi ci vuole un’ora per avviare l’apparato scheletrico e trascinarmi in bagno!) con le palle girate ed un’angoscia indescrivibile!
Diodellamadonna, mi sono REGOLARMENTE laureata, il lontano 16 novembre 1984, presso la facoltà di architettura di Venezia con la votazione di 110/110, dopo avere REGOLARMENTE superato 30 esami!
Ed invece, ne stì cazzi di sogni-incubi, sono laureata, ma in modo “fraudolento” poiché, in realtà, MI MANCA SEMPRE UN ESAME (che non so quale sia e manco, a dire il vero, mi frega sapere).
Mi sveglio angosciata perché sto esercitando in modo FRAUDOLENTO, la professione di architetto, e prima o poi sarò scoperta!
Poi, con calma, realizzo che si tratta sempre dello stesso sogno del menga, che non sono in DEBITO di esami, che sono REGOLARMENTE e da lungo tempo laureata, che ho superato anche l’esame di stato e che sono REGOLARMENTE iscritta all’ordine degli Architetti e che pago dal 1985 REGOLARI contributi alla cassa nazionale! (a dire il vero, pensando i contributi versati, succede che mi incazzo ancora di più).
Ma non c’è verso.
Il sogno si ripete continuamente.
Sempre con modalità diverse, ma sempre con lo stesso intento quello cioè di FARMI GIRARE LE PALLE!
Probabilmente, uno psichiatra avrebbe materiale sul quale lavorare alacremente.
E’ chiaro che mi sento inadeguata.
Non mi “merito” nessuna laurea.
Sono una “scemolotta”, figlia di un operaio e di una parrucchiera, che si è laureata ma non se lo meritava.
Se solo avessi ascoltato mia madre!
Dovevo fare la parrucchiera! Di sicuro mi sentirei più all’altezza!
E invece son qua, un architetto del cazzo, con un piè nella fossa, in attesa della pensione di INABILITA’ totale al lavoro.
Cazzo, quando è venuto il medico legale incaricato di visitarmi, pensavo che cercasse di “sminuire” la mia malattia e la mia presunta invalidità, visto che, apparentemente, sembro “quasi normale”.
Invece, dopo avere visto la Risonanza Magnetica del mio osso sacro, e dopo che gli ho raccontato un po’ di pippe, ha deciso che posso aspirare ad essere TOTALMENTE INABILE al lavoro!
Insomma, mi sono un tantino demoralizzata.
Speravo dicesse “Signora, ma lei non ha quasi nulla è ributterà sicuramente come i gerani! Suvvia, si metta al lavoro, che è abile e arruolata!”
Invece…..
E’ che mi manca sempre un esame…
Anche adesso mi daranno una PENSIONE FRAUDOLENTA!
Così questa diventa una sorta di autodenuncia.
Stanotte di sicuro sogno che mi manca un esame.
Fosse magari quello del sangue?

amen

ps: scusate il lessico da scaricatore di porto!
da quel punto di vista, pensate, mi sto anche trattenendo molto!

lunedì 15 settembre 2008

PERLA DI SAGGEZZA

Ma allora è proprio vero!
“Non ci sono più le mezze stagioni!”.
Amen

ps: visto che se voglio, sono veramente ermetica?
No balè!

LETTERA APERTA AL FUTURO VEDOVO

Ebbene sì, ieri l’ho visto di persona personalmente, il “VEDOVO ALLEGRO”.
Ad una festa paesana.
A dire il vero, penso lo abbiano visto tutti!
Definitivamente sepolta la moglie defunta, strappata all’affetto dei suoi cari, dopo una lunga e tormentata malattia che le ha consumato il corpo e l’anima (CANCRO) e dopo il canonico periodo di magra, Egli è finalmente e dolorosamente risorto a nuova vita, per la felicità dei parenti e degli amici tutti (immagino soprattutto per la felicità dei figli, eredi del patrimonio o presunto tale).
E l’ha trovata!
Quella giovane compagna che in fondo cercano tutti, quella probabilmente cubana (o di quelle parti: Giggino mi ha detto che, sinceramente non l’ha guardata molto, ma è sicuramente in grado di affermare che trattasi di cubana. Hai capito lo stronzetto che "non l’ha guardata bene", ma che in realtà gli ha fatto nà specie di risonanza magnetica?) con un meraviglioso culo a mandolino, sottolineato dai jeans attillati e brillantinati a vita bassa, appena appena maggiorenne, con un viso fresco e lo sguardo sensuale, il seno sodo generosamente aperto verso gli altri, la vita sottile ed i tacchi a spillo.
Ed anche lui è rifiorito, ALLELUIA!
Smessi i panni dell’"uomo consumato dalle tribolazioni", (involontariamente, per carità) cagionate dalla buonanima della moglie, Egli ha finalmente, dopo la sua prematura dipartita, ritrovato se stesso.
Infilati quindi i pantaloni a vita bassa “vintage”, e la camicia aperta sul petto villoso con la collana in oro con crocefisso avviluppato intorno ai peli (nò balle!) e fresco di tinta ai capelli probabilmente fai dai te (penso trattasi di “biondo-chiaro-dorato” dell’Oreal) ha gironzolato in ogniddove, tra le bancarelle della festa, con lo sguardo beato, mano nella mano, con la "gnocca straniera".
Scatenando i pettegolezzi e le invidie di tutte le “Betoneghe” culone del paese, compresa ovviamente la scrivente, che anzi, si vanta con i leggenti, di essere stata probabilmente LA PRIMA, nella classifica delle stesse (anche se non mi si può certo definire "culona", visto quel che rimane del medesimo, spiattellato dagli eventi, ma BETONEGA, sì, e ci tengo molto).
Una coppia del tipo di quelle che si vedono molto in giro, specialmente (a dire il vero e non so perché) da Auchan (forse perché è uno dei pochi posti dove vado a fare la spesa, mah!).
Naturalmente non sono mancati i commenti feroci del tipo “hai visto, il vedovo allegro, poveraccio… ha rimorchiato ‘na gnocca che gli mangerà fuori tutti i soldi guadagnati in una vita di sacrifici e dopo gli darà un calcio ‘n culo!”.
Oppure “manonsirendecontodiquantoridicoloè?!, “poveretta, la moglie defunta, se lo sapesse!”.
Care Signore vicine e lontane, io penso che la moglie defunta, lo sappia benissimo! Ma non perché lo veda dall’alto dei cieli, ma perchè la situazione è assai scontata.
Il vedovo che, al giorno d’oggi, si accoppia con la gnocca straniera!
Lo fanno anche quelli non-vedovi.
Perché non dovrebbe farlo il povero vedovo?
E allora, con una “botta” di vero altruismo, che solo dal cuore di una donna generosa di sentimenti come me può nascere e nel pieno delle mie facoltà mentali (c’è poco da ridere Max!) ti dico: “Caro Giggino, quando resterai vedovo (il più tardi possibile, ovviamente spero) ti auguro di trovare nà bella gnocca cubana (o da quelle parti lì, o va bene anche nà slo-vacca, vedi tu) con il culo a mandolino (nò spiattellato a forza di stare letto come il mio), con due tette antigravitazionali che fanno provincia, con un viso come nà “miss”, simpatica, silenziosa e remissiva. Dimenticavo, molto sensuale ed assatanata di sesso, fedele per sempre nel tempo come i Carabinieri, intelligente e innamorata pazza.
E caro Giggino, visto che non abbiamo eredi diretti, ti consiglio pure di "mangiarti fora quei quattro soldi che abbiamo messo via o che abbiamo ereditato"!
Che si scampa “nà cagata”, come si dice dalle nostre parti!
Che ogni lasciata è persa!
E lascia che le betoneghe del paese sbavino dalla rabbia!
Porta la compagna o moglie-gnocca, in giro come un fiore all’occhiello!
Fatti spremere come un tubetto di conserva!
E manda tutti a ‘fan culo, che parlano solo per invidia!
A chi non piacciono le cubane col culo a mandolino?
Vai, Giggino, e goditi la vedovanza, con gioia e serenità, che hai la mia benedizione!
Solo di una cosa ti prego, aspetta che sia proprio morta stenca, grazie (perlomeno a girare per le feste paesane, sennò mi deprimo e non è proprio il caso, nello specifico).
Amen

Ps: solo una cosa ti raccomando, a proposito del look!
Diodellamadonna, stai attento alle nuances della colorazione per i capelli!
Non toppare proprio lì, pertanto:
• O stai sul brizzolato che fa tanto George Clonney;
• O se proprio vuoi tingerti, ti consiglio di stare sul “biondo cenere” e non sul “biondo dorato”, perché quest’ultimo fa un po’ “Montanaro che scende a valle a caccia di vacche”. E siccome lo sei, Montanaro, mi seccherebbe che facessero dei commenti velenosetti al proposito.

Un bacio dalla tua mogliettina.
Amen

Ps ps: ovviamente anche a noi donne, piacciono i “cubani col culo a mandolino”!
Per non parlare dei manzi di “colore”, notoriamente famosi per i loro “attributi”!
E che cavoli, mica noi donne siamo sceme!
E, non dimenticate, che ci sono in giro più vedove che vedovi.
Ci dobbiamo solo liberare dai preconcetti, così come hanno fatto gli uomini!
Anche noi dobbiamo crescere, emanciparci e rimorchiare!
E allora vai con lo sdoganamento dello straniero!
Viva la fratellanza e l’unione dei popoli!
Olè


Pspsps: A proposito, ho conosciuto il mese scorso una bellissima ragazza cubana che ha sposato un italiano e che era in attesa del secondo figlio, un maschietto dopo la femminuccia, che dovrebbe nascere a novembre.
Il marito, che non ho conosciuto ma ho appreso essere di adeguata età anagrafica, mica di seconda o terza mano, era andato là in vacanza; si sono innamorati ed adesso sono tutti qui in Italia, compresi i genitori di lei, molto simpatici.
Io le ho detto (ero in attesa che Giggino uscisse da un ufficio) che Cuba, sarebbe una delle prime mete di viaggio preferite da mio marito.
Lei mi ha consigliato di non lasciarlo andare da solo.
LEI HA DETTO CHE NON ACCONSENTIREBBE MAI A LASCIARE ANDARE A CUBA SUO MARITO DA SOLO!
Mah!

giovedì 11 settembre 2008

LETTERA APERTA AD UN IMMUNOLOGO

Caro Immunologo, non sono ancora venuta a trovarLa, perchè è troppo pericoloso, sono TROPPO INCAZZATA CON LEI, e non vorrei spaccarLe la facciazza.
Mi sfogherò pertanto con questo post, in attesa di trovare la maniera per mandarla a 'fan culo, senza venirLe fisicamente vicino.
SONO MOLTISSIMISSIMO incazzata con Lei.
Lei non ha capito un emerito cazzo.
Lei doveva dirmi che la GAMMOPATIA MONOCLONALE è molto pericolosa.
Lei doveva inviarmi alle cure di un Ematologo.
Io per colpa sua ho un buco a forma di parallelepipedo nel culo e forse domani non riuscirò più a camminare.
Immmunologi di tutto il mondo, Professori saccenti ed ESOSI evasori fiscali, Medici di famiglia disinformati, ANDATE TUTTI IN QUEL POSTO!
Finitela di occuparvi esclusivamente del vostro "pezzetto" di una persona!
NON SO CARO PROFESSORE SE UN GIORNO LE DIRO' TUTTO QUESTO DI PERSONA.
Intanto mi sfogo pubblicamente senza fare il Suo nome, perchè non ho delle prove e non vorrei beccarmi anche una denuncia per diffamazione...
Sappia però che con me ha toppato alla grande!
Lo so che difficilmente i Suoi Colleghi, lo direbbero apertamente..
Bisogna paracularsi, l'un l'altro...
Ma per favore, cerchi di non toppare più!
Se non conosce bene una malattia, vada in internet e si faccia una cultura.
Cosi magari eviterà che qualcuno pensi di Lei, tutte le cose schifose che pensiamo io e mio marito.
Pazienti di tutto il mondo state attenti!
Se vi viene diagnosticata una malattia e non capite cosa cazzo sia, CHIEDETE, che avete la bocca apposta per quello.
Pensa che scema, io che parlo anche quando dormo, io che mi credevo paticolarmente "avanti" perchè capace di leggere il referto delle analisi del sangue, io che ho passato tanto tempo negli ospedali mentre curavano gli altri,
IO, IO, IO, Io MI SONO PRESA UNA BELLA INCULATA!
Se solo avessi chiesto..
Se solo mi fossi informata...
Se solo non mi fossi fidata ciecamente...
Se solo avessi chiesto un parere ad un Ematologo...
Se solo fossi andata al quinto piano...
Adesso sicuramente sarei "malata", ma quasi "normale"..
"con una patologia meno invalidante", come mi è stato puntualizzato da un Suo collega.
Ciao Esimio Professore Immunologo, sappia che La trovo decisamente antipatico e che Le spaccherei la faccia molto volentieri...
Invece mi tocca anche stare zitta...
Non so se resisterò a lungo senza fare il Suo nome..
amen

mercoledì 10 settembre 2008

IL GRANDE FRATELLO

Il mio "GRANDE FRATELLO", si chiama Sergio, detto "Ciorci". (niente a che vedere pertanto, col programma voyeuristico della tv).
Non so perché mia mamma gli abbia affibbiato sto soprannome.
Oggi compie 60 anni.
Un bel traguardo, non c’è che dire!
E’ un GRANDE FRATELLO in tanti sensi, uno dei quali è che supera il metro e novanta di altezza.
Un altro dei motivi, per definirlo un GRANDE FRATELLO è che non penso esista al mondo una persona che abbia sopportato tutte le cure, gli esami diagnostici (avrà fatto minimo 30 colonscopie ed altrettanti clismo opachi, ed un esame che non so nemmeno come si chiami e che consisteva nell’infilzargli nel fegato un tot di spilli) i prelievi, il trapianto di fegato (nò balle, dopo 15 giorni era già a spasso col cane), sette cicli di chemioterapie, senza mai frignare, o quasi.
Insomma, un esempio davanti che mi fa sembrare, al confronto, una “frittola” (in veronese andante una persona senza spina dorsale!... bella questa!!!) lamentosa, una piaga umana insomma.
E’ una bella rottura avere un fratello del genere.
Adesso che sono malata io, non reggo certo il confronto!
Cazzo, non ti ho mai visto piangere (a parte quella volta che quel medico stronzo che non ti voleva nella sua camera, perché non ti riteneva “degno” delle sue cure e ti ha fatto trasferire con 40 di febbre e la trasfusione attaccata, nella camera accanto, di competenza di un altro medico, li mortacci sui!).
E ti sei è lamentato raramente anche per il dolore.
Mica eri un santo, certamente.
Eppure avevi una così grande voglia di farcela, che per ben due volte, sei stato tirato “indietro” per i capelli dai medici, e sei uscito dalla sala rianimazione, sbindato, ma bello come il sole.
A Padova, dopo il trapianto di fegato avvenuto in data 4 Marzo 1993, eri rifiorito nel giro di pochi giorni.
Eri entrato che sembrava uno zombi, con ancora solo qualche giorno di vita..
Sei uscito dopo una settimana dalla rianimazione, bello come il sole: avevi ripreso colore e quando mi ha visto ricordo mi hai detto: “sorellina, (ho 11 anni di meno) lo sai, adesso posso mangiare quello che voglio!”.
Eri esaltato e felice, come solo una persona “rinata” poteva esserlo.
Al tempo, avevi al tuo fianco tua moglie Laura, che ha sopportato insieme alla sottoscritta ed alla figlioletta Barbara (la chiamavi così anche se all’epoca aveva all’incirca 22 anni), le tue angherie, perché eri di un pignolo che rasentava la demenza.
Pensa che strana la vita (se lo sapessi scommetto che resteresti, come facevi spesso, con la bocca semi aperta cercando di focalizzare il problema!).
Anche tu sei stato ricoverato, nel 2004, in Ematologia, dove adesso sono ricoverata io.
Stesso reparto, anche se diversa la malattia (pensa che ridere, caro Ciorci, invece di venire a trovarti, avrei dovuto essere ricoverata nella camera accanto alla tua, altro che balle, solo che allora ero solo un po’ “anemica, con un orecchio sofferente e la VES molto alta”, la diagnosi di MIELOMA è arrivata due anni dopo, purtroppo!).
Un reparto eccellente, per fortuna, con dei medici competenti ed anche comprensivi ed umani, che non se la “tirano”, per niente (anche se potrebbero, eccome).
Il Primario ed un suo collaboratore fantastico, ti hanno accolto di notte, il venerdì Santo, prima della Pasqua.
Sono venuti apposta per te.
Per uno che nemmeno conoscevano.
Una probabilità su un milione di uscire dalla rianimazione, vista la complessità del quadro clinico: Linfoma di Burkitt, su un trapiantato quasi decennale di fegato!
Dopo una settimana sei uscito, alla facciazza delle statistiche!
Ti avevano soprannominato “VENERDI’ SANTO”, ed ancora si ricordano di te.
Hai sopportato 7 cicli di chemioterapia di quelle molto pesanti.
Non ti ho mai sentito dire una volta che eri stanco delle cure, che volevi mollare.
Non ti ho mai sentito dire “Sto male”.
Neanche la notte del 10 novembre.
Eri solo stanco.
Tanto stanco.
Come posso reggere il confronto, brutto stronzo di un GRANDE FRATELLO, con te, dal momento che io continuo minimo minimo nà volta al giorno, a piangermi addosso come nà deficiente?
Non sarò certo ricordata come te, per la mia forza d’animo!
Quando esco in pubblico cerco di fare la donna che sdrammatizza, ma quelli che mi sono vicini vicini, sanno bene quanto “frigno” e mi lamento.
Anche oggi, caro Ciorci, oggi che avresti compiuto 60 anni, se non fossi morto quattro anni fa, per me è stata un’altra occasione per fare un bel piantino e frignare piangendomi addosso.
Magari ero chiusa nel cesso, e poi sul cimitero avevo inforcato un bel paio di occhiali scuri, ma proprio non ci riesco ad essere forte come lo sei stato tu.
Laura, alla quale hai rivolto il tuo ultimo abbraccio, cerca di consolarmi dicendomi che non tutti reagiamo alla stessa maniera, di fronte ad una malattia schifosa.
Non è che la cosa mi consoli molto.
Però quando devo fare un esame schifoso, penso sempre a tutti quelli che hai fatto tu, senza lamentarti, e così mi faccio forza.
Non sapevo che regalo farti per i tuoi 60 anni.
Ho pensato di ricordarti con un POST, che spero leggano tua figlia Barbara e tua moglie Laura.
Le due cose più preziose che mi sono rimaste di te.
Ciao Ciorci, non so se ci rivedremo, comunque è stato un piacere avere avuto un “FRANDE FRATELLO” come te, anche se eri uno scassa balle di prima categoria e continuavi a rinfacciarmi che tu facevi un lavoro faticoso (io lavoro in MINIERA, mi dicevi, là in fabbrica (di plastica) ci saranno 40 gradi anche in inverno!) mentre io, secondo te, col mio lavoro era come se mi grattassi le palle tutto il giorno!
So che ti dispiacerebbe sapere delle mie attuali condizioni di salute, quindi il fatto che tu non lo sappia mi è di grande conforto.
Baci dalla sorellina.

ps:l'unica cosa che ti faceva venire un pò di ansia, come succede a tutta la tua famiglia di origine, (mai capito perchè) era quando ti veniva la febbre.
Diodellamadonna, cambiavi subito umore.
Stà storia della febbre è quasi come una barzelletta.
Io ho un cancro, e saranno dieci anni che non ho una linea di febbre!
Infatti, mio padre è un tantino perplesso...
Cazzo, che malattia grave ha una persona che non ha la febbre?
Mah
psps: mi sono venute in mente anche altre volte che ti hanno salvato tirandoti per i capelli!
Hai iniziato da piccolo..
Una volta mi hanno raccontato che sei rimasto incastrato nel rubinetto dell'acqua nel cortile di casa. Era un rubinetto di quelli con la regolazione "a farfalla". Tu ti sei chinato per bere e poi non riuscivi più a liberare la bocca. E continuavi a bere, a bere... hai rischiao di morire annegato. Fortuna che un vicino di casa ti ha visto ed ha avuto la prontezza di chiudere il contatore generale...
E il papà dopo varie manovre, è riuscito a liberarti..
Invece non ho mai capito perchè mangiavi le biglie di vetro e le valvole di sicurezza delle ruote delle biciclette....
Le valvole forse, erano già il primo avvertimento di carenza di ferro...
Certo che eri proprio una buona forchetta....

martedì 9 settembre 2008

A PROPOSITO DELLA TV

La gente in salute, beati loro, è portata a pensare che i malati in genere, trovino conforto, oltre che nei santini di padrepio (me ne hanno già regalati un tot, grazie del pensiero ma basta così) anche nella televisione.
Può anche darsi che vi sia qualcuno, che sta così male, da riuscire a sopportare la visione dei programmi trasmessi dalla televisione nazionale senza pagamento aggiuntivo di canone (che già basta e avanza a mio avviso).
La sottoscritta, al contrario, da quando si è ammalata, ha avuto una sorta di RIGETTO, nei confronti di quel tipo di elettrodomestico.
Devo dire che ho trovato alcuni interessanti programmi notturni, delle lezioni universitarie veramente particolari.
Ho appreso, in tale sede, che esistono delle materie oggetto di studio, a mio avviso, veramente singolari, come ad esempio “Farmacologia clinica”.
Seguendo la lezione notturna, ho appreso che, in ambiente ospedaliero, è più conveniente impiegare un farmaco poco costoso, senza effetti collaterali, e più efficace che non impiegare un farmaco molto costoso, con molti effetti collaterali e poco efficace (secondo me, comunque, ci sarei arrivata anche da sola, se mi fossi veramente concentrata un po’, nonostante l’ora).
Insomma a parte qualche sporadico programma tipo “Tintoria”, “Blu notte”, “Report”, “Zelig”, “Montalbano” ed ultimamente “Amori assassini”, trovo mediamente che i programmi facciano veramente “CAGARE”.
Sempre a mio avviso, ovviamente.
Mica sono il padreterno.
Da tumorata, vi assicuro che programmi tipo “Carramba che marroni”, “Il grande fratello” (mio fratello era grande, oltre il metro e novanta, no balle), “L’isola dei famosi”, “La fattoria”, i “Reality” in genere, aumentano la COMPONENTE MONOCLONALE LAMBDA.
Non è scientificamente provato, ma ci metterei su le palle.
Pertanto sono altamente sconsigliati, perché la visione di tali programmi, potrebbe favorire una metastasi al cervello.
Anche questo non è scientificamente provato, ma ci rimetterei su le palle.
Pensando stanotte, mi venuto in mente un nuovo Format, televisivo, ma non vorrei che qualcuno me lo copiasse.
Invece che mandare dei “famosi” in Honduras, mandiamoli a Lampedusa.
E’ sempre un’isola, ma così potrebbero fare veramente qualcosa di utile: accogliere i clandestini, smistarli nei vari centri di raccolta e comporre le salme.
E vince chi ne sistema di più!
Oppure invece che l’Isola dei famosi, “L’isolato dei famosi”.
Inviare i “famosi” in un quartiere (un isolato appunto) magari quello di Via Anelli a Padova, per vedere chi sopravvive in mezzo al lager di bissini-sanguemisti.
Invece che radunare un gruppo di ragazzotti smutandati all’interno di una casa finta, a cazzeggiare tutto il santo giorno, con la possibilità, per chi tromba in pubblico o chi fa più puzzette, o che frigna che vuole la mamma, di vincere un tot di mila euro, ma perché non li mandiamo nelle favelas ad aiutare i bambini di strada oppure in centro Africa a costruire un pozzo per l’acqua..
Almeno farebbero qualcosa di utile.
LA RAI PER IL SOCIALE.
O no?

Ps: ovviamente il mio è solo uno spunto.
Si potrebbero inviare i “grandi fratelli” od i Famosi, nei ricoveri a fare compagnia ai vecchi con l’Alzaimer, potrebbero andare a pulire i cessi delle stazioni che fanno sempre schifo, potrebbero andare a fare la raccolta differenziata nelle discariche, potrebbero venire a casa mia a stirare..
Dite che non farebbero “audience?”
Guardate che le scorregge in televisione sono capace di farle anch’io!
Mica ci vuole una laurea (e comunque io già ce l'ho, anche se non in scorreggiologia)
Ed anche, se pur con qualche difficoltà, anch’io sono capace di piegarmi a 45 gradi per fare intravvedere lo sfintere anale..
Lo so, non è la stessa cosa di vedere quello della Yespica…
Hei, che ne dite di un programma che consiste nel seguire giorno dopo giorno, una donna di 48 anni che si decompone, in diretta televisiva a causa di un mieloma?
Potrebbe essere persino più pulp, di CSI.
Cazzo, sono proprio un vulcano di idee…
Peccato nessuno mi “caghi” (come si dice dalle mie parti).

NUOVE SPERANZE PER IL MIELOMA MULTIPLO

Cellule Staminali (http://staminali.aduc.it),
notiziario quattordicinale sulla clonazione terapeutica

REVLIMID

Edito da:
ADUC
Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
Via Cavour, 68 - 50129 Firenze
Tel. 055.290606 - Fax 055.2302452
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Anno 2008 Numero 160 del 29-02-2008


Italia. Nuovo farmaco contro mieloma multiplo







Cambia in meglio la storia clinica e la qualita' di vita dei pazienti con mieloma multiplo, tumore maligno del midollo osseo, raro e inguaribile, che in Italia interessa 8500 persone e ogni anno fa registrare 3500 nuovi casi specie fra gli anziani. Un farmaco innovativo, lenalidomide, il primo a somministrazione orale e in grado di raddoppiare l' aspettativa di vita dei malati gia' trattati con chemioterapia tradizionale, e' disponibile ora in Italia, distribuito dagli ospedali (fascia H). Il nuovo prodotto, che e' stato indicato dall'Emea tra i 'farmaci orfani' (che, curando una malattia rara, sono scartati da molte aziende perche' economicamente poco convenienti) e' stato ora approvato dall'Agenzia Italiana del farmaco (AIFA). L'annuncio, in occasione della Prima Giornata Europea delle Malattie Rare, che sara' celebrata il 29 febbraio. La causa del mieloma multiplo -spiega Mario Boccadoro (Ospedale Molinette di Torino)- e' ancora sconosciuta. Ma si sa che si tratta di una malattia del midollo osseo dovuta ad una crescita eccessiva di un particolare tipo di cellule che vengono chiamate plasmacellule. Queste plasmacellule malate producono una grande quantita' di una proteina, la Componente Monoclonale (o Componente M), che aderisce al midollo osseo e indebolisce, rende fragili le ossa, causando frequenti fratture. I continui dolori legati a buchi e fratture ossei, insieme a insufficienza renale sono appunto i principali sintomi della malattia. 'La lenalidomide -afferma Robin Foa' (Universita' la Sapienza, di Roma)- blocca l'adesione delle plasmacellule al midollo e contemporaneamente stimola le cellule del sistema immunitario del paziente, contribuendo a controllare la crescita delle cellule neoplastiche' (le plasmacellule malate).
Nelle moltissime sperimentazioni di questi anni, il farmaco ha dimostrato di riuscire a raddoppiare la sopravvivenza (da 2-3 anni a 5-6, con punte fino anche a 10 anni) calcolata al momento della diagnosi, con una probabilita' di risposta che e' fra 5 e 15 volte rispetto a quella legata alla terapia tradizionale.
Un grande, ulteriore vantaggio di questo farmaco -spiega Enrica Morra, direttore del Dipartimento Oncologico dell' Ospedale milanese di Niguarda e direttore scientifico della Rete dei Centri di Ematologia (REL) della Lombardia- e' la somministrazione per via orale, che consente ai pazienti e ai loro famigliari una piu' agevole gestuione della malattia e un impatto minimo sulla normale vita sociale. Il farmaco puo' essere infatti assunto a domicilio, risparmiando ai pazienti il ricovero in Day Hospital, controlli medici e trasfusioni'.
Se per il momento le indicazioni sono solo per gli adulti che non rispondono piu' alla chemioterapia tradizionale e per gli anziani troppo defedati per questa pesante terapia (in tutto, meta' dei pazienti), e' in dirittura d'arrivo la sperimentazione clinica che consentira' di utilizzare il farmaco alla prima diagnosi: 'Abbiamo gia' accertato che la lenalidomide e' in grado di pulire il midollo osseo completamente nel 25% dei casi e in misura quasi completa in un altro 40% -afferma la professoressa Morra-. Quindi, nel 65% dei casi, si apre un' altra grande possibilita': quella di poter estrarre, dal midollo depurato, cellule staminali adatte a effettuare un trapianto autologo per la rigenerazione completa del midollo'.

OGGI MI SI SONO SCARICATE LE PILE

La scontata conseguenza dello stato eccitato-iroso in cui versavo ieri, è ovviamente lo stato semi-comatoso nel quale mi ritrovo oggi.
Sarei stata volentieri tutto il giorno a cazzeggiare a letto….
Con Maggiolino in fondo ai piedi, accucciato sulla coperta di pile.
Il bastardino, non vuole dormire vicino a me, Giggino dice che è perché di notte mi muovo troppo.
Lui invece sta fermo immobile e come si mette la sera lo ritrovi al mattino.
E Maggiolino si accuccia nell’incavo delle sue gambe.
Io bastardino…
E a me nessuno che mi si accuccia vicino.
Perché di notte sono nervosetta, come di giorno.
Stamattina però ho trascinato il bastardino vicino a me, tirando la coperta di pile.
Era un tantino perplesso, il bastardino, ma si è rassegnato e gli è toccato rimanermi vicino.
Dopo gli spupazzamenti di rito, ci siamo addormentati vicini, ognuno perso nei suoi pensieri.
Lui, probabilmente sognava di rincorrere una lucertola od un topolino…
Io, probabilmente, ho sognato di stare bene, che il cancro me lo sono inventato, che posso scalare il Monte Bianco, e che posso volare con il deltaplano.
Che è stato tutto un brutto sogno.
E quando mi sono svegliata, ho pensato che nonostante tutto la vita à bella.
E che non cambierei la mia anche se sbindata, nemmeno con quella della Gregoraci…
Sono proprio curiosa di sapere che fine faccio…
E voglio godermela tutta.
Olè


Ps: quest’anno, ho potuto vedere le vetrine dei negozi con gli anticipi della stagione autunno-inverno.
Un’apoteosi di viola.
Sarà felicissima la mia amica Citro, perché è il suo colore preferito..
L’anno scorso ho perso questo periodo.
Stavo facendo la radio terapia.
E’ meraviglioso esserci.
Anche in questo mondo che pullula di deficienti (ed io, aimè, ne sono la Regina)

lunedì 8 settembre 2008

OGGI MI SENTO UNA IENA

Ebbene sì, ho espressamente chiesto, intorno alle 12,30, a mio marito Giggino, di tenermi LONTANA FISICAMENTE da coloro i quali sono, in qualche misura, con la sottoscritta medesima imparentati.
Che non è proprio giornata!!!!!!!
Oggi potrei VERAMENTE mandare a ‘fan culo, qualcuno che magari, in fondo ma mooolto in fondo, non se lo merita.
Oggi la IENA che c’è in me latente, è uscita ed è assatanata di sangue!
Per darmi una sollecita calmatina, ho or ora ingerito una trentina di gocce di aplrazolam, ottimo ansiolitico che vi raccomando tanto.
Ho evitato anche contatti telefonici inerenti il mio lavoro (o quel che di esso rimane), avendo sempre a che fare con contenziosi e gente assatanata di risarcimenti e poco propensa prendersela agevolmente nel culo.
Oltre l’alprazolam, per calmarmi, sto cercando di visualizzare la nuova collezione autunno-inverno di Zara, che ho visto sabato pomeriggio con Giggino, e che mi è piaciuta molto……..
Invece, non so che cazzo centri, ma mi viene in mente che la Clerici nel 2005 ha dichiarato un reddito di unmilioneduecentomilaeuro e che un “tronista” (diodelalmadonna stà parola l’avranno messa anche sul vocabolario, ma la defilippi, che ha studiato legge, come può avere partorito un programma da cerebrolesi come uomini e donne?) sempre nel 2005, ha dichiarato introiti per 370.000 euri, o giù di li (ovviamente il tronista, spero per lui, sa fare solo il manzo da monta, che altro?).
Poi mi vengono in mente i programmi della TV dove fanno il trenini e dove le “troione” fanno una doccia alle 5 del pomeriggio così si vedono i capezzoli inturgiditi sotto le magliette bagnate e magari chinandosi gli esce pure una mammella.
Così qualche maialone può arricchire il suo materiale per le pratiche anonistiche al cesso.
Così invece di calmarmi mi incazzo ancora di più!
Perché noi italiani siamo così ebeti?
Perché facciamo i trenini?
Perché noi donne aspiriamo ad avere un corpo anoressico con le tette antigravitazionali ed il culo a mandolino?
Perché vengono premiati i culi a mandolino o quelli che scoreggiano nella casa del grande fratello, e non quelli che fanno anni di studi e lavorano nei laboratori di ricerca per 800 euro al mese?
Perché abbiamo eletto ancora Silvio?
Perché ci smartelliamo continuamente i coglioni?
Cosa posso fare stasera per darmi una calmata?
Oltre ovviamente, ad un’altra iniezione di contramal?
Potrei pensare, per farmi passare la rabbia e sedare la iena che c’è in me, a tutte le mamme sbindate che stanno vicino ai loro bimbi con le teste pelate, in oncoematologia pediatrica.
Potrei, ma mi succede che la IENA che c’è in me, ritorna fuori ancora più incazzata!
Mi devo rassegnare…
Adesso vado a casa…
“E ci ciapo, ciapo”……



ps: come in via col vento:domani è un altro giorno...

lunedì 1 settembre 2008

LA VERA FELICITA'

Diodellamadonna come sto bene oggi!
Non avevo ricordi.
Vorrei fermare il tempo e rimanere sempre così!
Nessun dolore e di buon umore.
Cosa potrei volere di più dalla vita?
Si vede che ho trovato la combinazione giusta di farmaci (2 iniezioni di Contramal, l’antidepressivo generico del famoso Prozac, il diuretico, le vitamine e il nuovo farmaco contro le neuropatie cagionate dal Talidomide e cioè il “Lirica”, che anche dal nome risulta poetico).
Cosa volete che mi freghi se ho un cancro?
Ho ancora due gambe.
Posso ancora camminare.
Posso anche guidare perché il cervello è presente.
Sento la musica meglio di quattro anni fa, visto che misteriosamente ho parzialmente riacquistato l’udito (e se ne sono accorti tutti quelli che mi conoscono)
Oggi ho ascoltato Freddie Mercury in “love o my life”.
La sento benissimo.
Pensate che sono demente e che mi accontento di poco?
Provate a mettervi al mio posto.
Con un cancro nel sangue.
Ed un buco in più nel culo degli altri.
Vedrete la vita sotto una luce diversa.
E sarete contenti di avere una giornata di tregua dai dolori.
Altro che balle!


Ps: sto scrivendo “100 motivi per essere felice, pur avendo un cancro” (nello specifico, un cancro che non si può togliere con un intervento chirurgico, li mortacci sui)
Si cari ragazzi, si può essere molto felicissimi (lo so che non è italiano corretto Citro, non fare sempre la maestrina) anche col cancro.
Oggi sono MOLTO FELICISSIMA!!!!!!
E vi mando un grande bacio!
Olè

TORRE DEL LAGO

TORRE DEL LAGO

RITROVO TRA EX COMPAGNI DI LICEO

RITROVO TRA EX COMPAGNI DI LICEO
per i 50 anni di Flavio ed Annalisa...

Con Diana e Oscar

Con Diana e Oscar
splendidi figli di Gianni e Camilla...

CI SONO ANCORA

CI SONO ANCORA
con la collana in vetro di Murano ed argento, regalo dei colleghi..

LA MIA SCINTIGRAFIA DEL 09/08/2007.

LA MIA SCINTIGRAFIA DEL 09/08/2007.
Come potete vedere, quello indicato con la freccia è ALIEN (il mio buco sul sacro, PLASMOCITOMA S1-S3: è quello nero)

IO e....boh! non so chi sia...

IO e....boh!  non so chi sia...

Maggiolino nel piatto marocchino

Maggiolino nel piatto marocchino

Maggiolino non ci stà più

Maggiolino non ci stà più
nel piatto Marocchino!

ALCUNI MIEI DISEGNI NEL TEMPO

ALCUNI MIEI DISEGNI NEL TEMPO
Ciro Crillo

LA NICO COL GATTO

LA NICO COL GATTO

AUTORITRATTO CON BOTTICINO

AUTORITRATTO CON BOTTICINO

AUTORITRATTO DURANTE LA TERAPIA

AUTORITRATTO DURANTE LA TERAPIA
Ero un tantino incazzata. Si vede?

AUTORITRATTO DOPO LA RADIO ED IL DESAMETASONE

AUTORITRATTO DOPO LA RADIO ED IL DESAMETASONE
Si vede che sono un tantino sollevata

Carlotta....

Carlotta....
la micia di Arianna e Roby...

Coco

Coco

Per Mara....

Per Mara....

Maggiolino 2008

Maggiolino  2008
Ottobre

IN PRINCIPIO, QUANDO ERO MOLTO TRISTE

IN PRINCIPIO, QUANDO ERO MOLTO TRISTE

PENNARELLI E MATITE

PENNARELLI E MATITE

Particolare del 99

Particolare del 99

GATTI MISTI 2008

GATTI MISTI 2008

GATTO ROSSO

GATTO ROSSO

GATTO ROSSO

GATTO ROSSO
l'ho regalato a Loretta e Michele, l'ho disegnato adesso, di notte, con i pennarelli

GATTO DI NOVEMBRE

GATTO DI NOVEMBRE

ACQUARELLO

ACQUARELLO

TANTI GATTI

TANTI GATTI

ACQUARELLO

ACQUARELLO

ACQUARELLO

ACQUARELLO

PASTELLI

PASTELLI

ACQUARELLO E MATITE

ACQUARELLO E MATITE

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

PASTELLI

A CHINA

A CHINA

Giggino stravaccato sul sofà

Giggino stravaccato sul sofà

Per le marmellate di Giggino (per le etichette dei vasetti)

Per le marmellate di Giggino (per le etichette dei vasetti)
Natale 2007. Traspare dallo sguardo dei micetti, la serenità dello spirito che si avvicina con devozione alle sante festività!!!! diodellamadonna, sembrano due iene! Vedi il subconscio..

acquarello

acquarello

Senza titolo

Senza titolo

Pennarelli e matite

Pennarelli e matite

Tempera su legno

Tempera su legno

Olio su tela

Olio su tela
A Giggino piace, mentre a mè fa schifo, perchè con i colori ad olio, sono proprio negata....

Particolare

Particolare
luna

Giggino

Giggino

Acquarello

Acquarello
Botticino

Particolare

Particolare
Pastrocchi con i pennarelli e le matite

Particolare

Particolare
Tempera su asse di legno

MADONNA

MADONNA
E' stato un esercizio di stile. Non è il mio genere...era per provare se sono capace di disegnare

Il nostro letto a Montereggio

Il nostro letto a Montereggio
Dipinto dalla stessa scrivete nel lontano 1993

BARBARA

BARBARA
la nipote, la figlia di mio fratello Sergio...quella che ha tre gatti, due cani, quattro cincillà..quella che ha una "passione" per gli animali...

GIGGINO

GIGGINO
il mio amore con la cravatta e la camicia che gli ho regalato io, con i suoi soldi!

LA NICO

LA NICO
quella gnocca di mia cognata

COMPLEANNA

COMPLEANNA
Il taglio della torta...(da sinistra) Mara, Loretta, io che frigno, Massimino e Silvietta (Citrato n. 2)

DOMENICA 26 OTTOBRE 2008

DOMENICA 26 OTTOBRE 2008
a passeggio a Peschiera

MAGGIOLINO

MAGGIOLINO
stonzettino

Occhi gialli

Occhi gialli
karma Chicca, madre/moglie di Cicciolinus, madre di Maggiolino...

Cicciolinus

Cicciolinus

maggiolino in semi-coma

maggiolino in semi-coma

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino

Maggiolino
Il più bello della Via Perloso, nò balle!

2005

2005

2006

2006

Luglio 2008: a 4 anni di distanza dall'esordio della malattia

Luglio 2008: a 4 anni di distanza dall'esordio della malattia
Ad un anno esatto da quando mi si è bucato l'osso sacro! Il cimitero può attendere! Coraggio, tumorati di tutto il mondo, mettiamogliela in quel posto! Mieloma, ti conosco, ti vedo, ti stronco!!!!!!!! Bastardo vedremo chi la vince!

19 luglio 2008

19 luglio 2008
Anniversario di quando mi sono seduta sulla sedia e mi si è rotto l'osso sacro! per festeggiare cena a Vernazza

Gruppo di amici a Vernazza

Gruppo di amici a Vernazza

Coppia al mare

Coppia al mare
Giggino, il sant'uomo di mio marito ed io

Là nella valle c'è Montereggio http://www.montereggio.it/

Là nella valle c'è Montereggio http://www.montereggio.it/
siamo in Lunigiana, nel paese dei librai, paese natio di Giggino

Montereggio

Montereggio
la chiesa sconsacrata

Montereggio

Montereggio

19 Luglio 2008: Montereggio by night

19 Luglio 2008: Montereggio by night

Crì ed io a Montereggio

Crì ed io a Montereggio
13 luglio 2008

Mary alla finestra

Mary alla finestra
A Montereggio

ROBERTO E FIORELLA

ROBERTO E FIORELLA
coppia al bar in quel di Montereggio

Sono andati avanti.......

Sono andati avanti.......
Mauro, Rambo ed Ila

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